La manovra penalizza in maniera eccessiva i medici e i dirigenti del Ssn, in modo particolare i più giovani, non solo da un punto di vista economico, quanto soprattutto da quello organizzativo e professionale. Si sancisce per legge il taglio delle retribuzioni, il sequestro della liquidazione e si legittima l’intervento dei partiti nelle carriere dei medici e dei dirigenti sanitari.
A dispetto della prossima uscita di 35.000 medici dal Ssn, la maggior parte delle Regioni sono private delle risorse economiche necessarie per una sia pur parziale sostituzione e il Ssn è destinato ad impoverirsi di risorse professionali con gravi rischi sui servizi erogati e sulla equità di accesso dei cittadini.
Questa è la sanità che viene consegnata al Paese, nel silenzio del Ministro della Salute, cui è affidato un rilevante patrimonio professionale, ma noi continueremo a difendere le nostre ragioni che sono quelle dei professionisti e di una sanità pubblica valore fondamentale di un Paese civile, anche attraverso un costruttivo confronto con la Conferenza delle Regioni.
ANAAO ASSOMED – CIMO-ASMD -AAROI-EMAC -FP CGIL MEDICI -FVM -FASSID -FESMED -ANPO-ASCOTI-FIALS MEDICI – SDS SNABI -AUPI -SINAFO -FEDIR SANITA’ -SIDIRSS