Il clima è molto teso, tra i medici di famiglia emiliani. In una recente assemblea della Federazione italiana medici di medicina generale (Fimmg) sono emerse forti critiche nei confronti di un’iniziativa dell’Azienda unità sanitaria locale di Bologna, avviata allo scopo di ridurre la spesa per i farmaci. L’Ausl avrebbe stilato un elenco di 120 medici accusati di spendere troppo in farmaci brand e avrebbe iniziato a organizzare dei colloqui per discutere le loro modalità di prescrizione, invitandoli a prediligere il ricorso ai medicinali con brevetto scaduto. I medici di medicina generale non hanno gradito la decisione dell’azienda sanitaria, che giunge in un momento già critico e delicato. Allo scopo di ottenere un risparmio per la sanità dell’Emilia Romagna di 260 milioni di euro entro il 2013, sono infatti in corso trattative con la Regione e si temono tagli alle indennità contrattuali dei medici di medicina generale. Questi ultimi fanno rilevare che, da qualche anno, sono già state portate avanti numerose azioni allo scopo di ridurre le spese farmaceutiche. È proprio un documento della Regione Emilia Romagna a fornire cifre sulla diminuzione già raggiunta relativamente ai costi dei farmaci: solo l’Ausl di Bologna ha risparmiato lo scorso anno 14 milioni e mezzo di euro, spendendo l’11,16% in meno rispetto al 2011. Le conseguenze sono ricadute sui bilanci familiari delle famiglie, che hanno aumentato la loro compartecipazione alla spesa farmaceutica; nel 2012, i cittadini bolognesi hanno speso oltre 12 milioni di euro, quasi mezzo milione in più rispetto all’anno precedente. Inoltre, nell’agosto del 2011, sono stati istituiti ticket aggiuntivi che hanno portato all’esborso di 3milioni e 600mila euro.
5 febbraio 2013 – DoctorNews33
Accordo Regione medici per riorganizzare la sanità toscana
Nei giorni scorsi, l’assessore al diritto alla salute della Regione Toscana Louis Brown ha stipulato una serie di accordi con i rappresentanti dei medici: ieri è stata la volta dei medici di medicina generale. L’intesa prevede la realizzazione delle Aggregazioni funzionali territoriali (Aft) e delle Unità complesse di cure primarie (Uccp), l’estensione progressiva della sanità di iniziativa e del Chronic care model e il contenimento delle liste di attesa. Si tratta dei primi accordi raggiunti in Italia sulla base della legge varata dal ministro Balduzzi in tema di cure primarie e sono parte di un ampio progetto in atto che mira a riorganizzare profondamente il sistema sanitario della Regione. Aft e Uccp saranno i pilastri dell’organizzazione della sanità sul territorio, a cui il progetto assegna un ruolo essenziale. Le Aft sono costituite da gruppi di medici, della stessa professionalità, che si interfacciano con le aziende sanitarie per il governo delle cure primarie sul territorio e i rapporti con gli ospedali; a loro verrà affidata la tutela della salute della popolazione di riferimento, in tutto circa 30.000 abitanti per ogni Aft. La continuità assisten