Le aziende farmaceutiche cinesi e indiane sono attualmente in grado di produrre oltre l’80% dei principi attivi disponibili sul mercato mondiale.
Ma finora non erano arrivate a ‘copiare’ i complessi e costosi farmaci biotech, sempre più utilizzati in Occidente per trattare il cancro, il diabete e altre malattie. Il prossimo anno segnerà una svolta: le aziende di generici di Cina e India dovrebbero iniziare a mettere in vendita versioni meno costose di prodotti campioni di vendite come Herceptin per il cancro al seno, Avastin per il cancro del colon, Rituxan per il linfoma non-Hodgkin ed Enbrel per l’artrite reumatoide.
Il loro ingresso sul mercato, previsto appunto nel corso del 2012 è stato reso possibile grazie a centinaia di milioni di dollari investiti in impianti di biotecnologie. Uno sforzo che cambierà il modo in cui pazienti di tutto il mondo saranno curati, ma che rappresenta una sfida per società e Paesi occidentali.
L’amministrazione Obama ha già cercato di fermare il tentativo delle nazioni più povere di stringere un nuovo patto internazionale che consenta loro di aggirare i diritti di brevetto e di importare farmaci più economici da India e Cina contro il cancro e altre malattie, così come è già avvenuto per l’Aids.
21 settembre 2011 – PharmaKronos