Informatore scientifico in pensione è accusato di far parte di una banda che vendeva farmaci illegalmente. Gli sono state trovate 210 confezioni di stimolanti sessuali non regolari. Perquisite farmacie nella zona del Garda.
C’era anche un 70enne di Travagliato tra i componenti di una banda internazionale che metteva sul mercato farmaci, soprattutto stimolanti dell’attività sessuale maschile come il Cialis, e che è stata colpita dalla polizia coordinata dalla Procura di Bologna. 18 persone sono finite agli arresti (in carcere o ai domiciliari) accusate di associazione per delinquere aggravata dalle modalità mafiose, finalizzata al furto e alla ricettazione di medicinali.
G. F. è un settantenne informatore scientifico in pensione che vive nella località dell’hinterland bresciano. Attualmente ha l’obbligo della firma poiché, secondo la ricostruzione degli investigatori, era uno di quelli che si occupavano di rivendere i medicinali rubati nel corso di furti per un valore di circa 3 milioni di euro avvenuti nel 2014 all’interno di 13 farmacie ospedaliere in diverse zone d’Italia.
L’organizzazione aveva la sua base operativa in terra di Camorra, a Secondigliano. Secondo le accuse a capo della banda che trafficava in ogni tipo di medicinali (antitumorali, psicofarmaci, stimolanti dell’attività sessuale maschile) sarebbero stati Pasquale e Vincenzo Alfano, che gli investigatori considerano vicini al clan Licciardi.
Il travagliatese G. F. era stato fermato a Tortona con un carico di farmaci che – secondo l’accusa – stava trasportando nel Bresciano per piazzarli presso farmacie compiacenti con le quali aveva rapporti consolidati negli anni grazie alla sua attività di informatore scientifico.
Gli sono state anche trovate 210 confezioni di Cialis, un farmaco simile al Viagra, tutte con lo stesso numero di serie e prive di ologramma, quindi palesemente taroccate. Nei giorni scorsi la magistratura ha ordinato anche diverse perquisizioni in farmacie della zona bresciana del lago di Garda.
Il legale del travagliatese ha chiesto la revoca della misura cautelare visto che i fatti risalgono al 2014.
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