Il numero uno nel 2023 ha portato a casa 28,4 milioni di dollari, il decimo 20,3 milioni. Lavorano in compagnie come AbbVie, Pfizer, AstraZeneca e Johnson & Johnson. Tra i primi dieci solo una donna. Ecco chi sono.
Johnson & Johnson, Eli Lilly, Teva Pharmaceuticals, AbbVie. Sono alcune delle aziende farmaceutiche – con capitalizzazione non inferiore ai 15 miliardi – che hanno al loro vertice i Ceo più pagati al mondo nel settore, secondo i calcoli della testata Fierce Pharma. Ecco chi sono i primi 10.
- Al decimo posto c’è Robert Davis di Merck & Co., azienda in cui è entrato nel 2014 e che nel 2023 gli ha fruttato 20,3 milioni di dollari, +8% rispetto al 2022 (quando aveva portato a casa 18,7 milioni di dollari). Nello specifico, Davis ha guadagnato 1,6 milioni di dollari di stipendio, quasi 3,6 milioni di dollari di bonus e circa 14,05 milioni di dollari in premi azionari e opzioni. Il rapporto con quanto ha incassato in media un dipendente dell’azienda (100.800 dollari) è di 183 a 1
- Nono posto per l’unica donna in top 10, Reshma Kewalramani di Vertex Pharmaceuticals, che lo scorso anno è arrivata a sfiorare i 20,6 milioni di dollari, in aumento del 30% sul 2022 (15,9 milioni): 1,5 milioni di stipendio, poco più di 4 milioni in compensi basati su incentivi, 43mila dollari in “altri” compensi e tutto il resto dalle azioni dell’azienda. In media un dipendente di Vertex ha chiuso l’anno scorso con 247.500 dollari: il rapporto di retribuzione del Ceo dell’azienda era di 83 a 1
- Uno dei pochi Ceo europei in classifica è Pascal Soriot di AstraZeneca: nel 2023 ha guadagnato 16,9 milioni di sterline (21,3 milioni di dollari), + 11% dal 2022 (15,1 milioni di sterline). La maggior parte – 12,3 milioni – proveniva da incentivi a lungo termine, a cui si sono aggiunti 1,7 milioni di stipendio base e 2,8 milioni di bonus. Il rapporto con quanto hanno guadagnato i dipendenti è di 182 a 1
- In settima posizione c’è Albert Bourla di Pfizer, che nel 2023 non è riuscito a raggiungere l’obiettivo prefissato di generare vendite di 68,8 miliardi di dollari, fermandosi a 58,5 miliardi di dollari e vedendo ridursi la sua retribuzione del 35%: 21,56 milioni di dollari rispetto ai 33 milioni del 2022. Un dipendente medio di Pfizer ha guadagnato 74mila dollari: il rapporto con Bourla è di 291 a 1
- Un gradino più in su si trovano Daniel O’ Day di Gilead Sciences e i suoi 22,5 milioni di dollari, +5% sul 2022: 1.74 milioni di salario base, premi azionari per di 11,86 milioni di dollari, premi in opzioni per 3,75 milioni di dollari, un bonus di 4 milioni di dollari e 1,21 milioni di “altri compensi”. Il rapporto con il dipendente medio (205.900 dollari) è di 110 a 1
- Apre la top 5 Robert Bradway di Amgen con i suoi 22,6 milioni di dollari (+6% dai 21,4 milioni del 2022), la maggior parte raccolti grazie a pagamenti in azioni e opzioni. Chi ha lavorato ad Amgen lo scorso anno in media ha avuto una retribuzione di 166.300 dollari, portando quella di Bradway a essere 136 volte più alta
- Con 25,7 milioni di dollari Richard Gonzalez di AbbVie ha chiuso il 2023 in quarta posizione (-2% sui 26,3 milioni di dollari del 2022): 3,5 milioni di bonus, 17,1 milioni in premi in azioni, 1,3 milioni di dollari in crescita del valore della pensione e compensazione differita, 1,9 milioni di dollari in altri compensi e 1,7 milioni di stipendio base. Il rapporto con il dipendente medio (152mila dollari) è di 169 a 1
- Il primo anno di Richard Francis al vertice di Teva Pharmaceuticals lo piazza direttamente al terzo posto con 25,71 milioni di dollari, molti dei quali dai 19 milioni in premi in azioni che gli sono stati offerti per convincerlo ad accettare l’incarico. Ha guadagnato 398 volte in più di un dipendente medio (64.500 dollari)
- Medaglia d’argento per David Ricks di Eli Lilly: 26,6 milioni di dollari, in aumento del 24% sui 21,4 milioni del 2022. Si tratta di 168 volte la retribuzione media (158mila dollari), di cui la maggior parte (18,8 milioni) in premi in azione
- Nel suo secondo anno alla guida di Johnson & Johnson, Joaquin Duatoconquista il primo posto della classifica: ha incassato 28,4 milioni di dollaril’anno scorso, +116% rispetto ai 13,1 milioni di dollari dei 12 mesi precedenti. Di questi, 11,18 milioni venivano dai premi azionari (+88% dal 2022) e 4,8 milioni di dollari in premi opzione (oltre il doppio in un anno). Duato ha guadagnato 338 volte quanto un dipendente medio (84mila dollari)