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Il Centro europeo per la prevenzione: Italia ancora seconda per diffusione di casi nel 2017

Nuovi dati ECDC su morbillo: Italia ancora seconda per diffusione di casi nel 2017

17/01/2018

E’ stato pubblicato lo scorso 12 gennaio il relationship del Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie (ECDC, European Centre for Disease Prevention and Control), l’agenzia dell’UE che si occupa della sorveglianza delle malattie infettive in Europa, contenente i dati aggiornati sulla diffusione del morbillo per il periodo dicembre 2016-novembre 2017. Oltre a rilevare due epidemie ancora in corso in Grecia e Romania, il rapporto annovera complessivamente 14.393 casi di morbillo registrati lo scorso anno, di cui 4.985 solo in Italia, il 35% del totale. Il nostro Paese è purtroppo sul podio in questa preoccupante classifica degli Stati con il più alto tasso di casi di morbillo, seconda alla Romania e prima di Germania e Grecia.

La copertura vaccinale in molti Stati membri, si legge nel rapporto, non è ancora ottimale: secondo i dati dell’OMS del 2015-2016, in 20 Paesi su 27 la percentuale di vaccinati con seconda dose è al di sotto del target considerato sicuro per interrompere la diffusione della malattia, ovvero il 95%. E l’Italia, ancora una volta, non può vantare un buon risultato, essendo al di sotto dell’84%.

I più alti tassi di infezione si riscontrano nella popolazione pediatrica: dei 14.391 casi di morbillo segnalati all’ECDC nel periodo di riferimento di cui è nota l‘età dei pazienti, il 37% riguarda bambini sotto i cinque anni di età, il 44% invece adolescenti sopra i 15. Il dato da rimarcare è però quello della maggiore incidenza di casi che hanno coinvolto bambini al di sotto dei 12 mesi, quindi ancora non in età per ricevere la prima somministrazione di vaccino. Sono proprio loro, infatti, quelli maggiormente esposti a complicanze da morbillo e pertanto più protetti dalla cosiddetta immunità di gregge, che si raggiunge appunto con il 95% di copertura vaccinale con due dosi di vaccino. Sempre il rapporto riporta infatti che nel target di popolazione pediatrica tra gli uno e i quatto anni, ovvero il periodo per la somministrazione della prima dose di vaccino contro parotite, morbillo e rosolia, la percentuale di casi rilevati in bambini non vaccinati è dell’87%; l’11% è invece la percentuale dei casi riscontrati in bambini che hanno ricevuto una sola dose.

Se si vuole raggiungere l’obiettivo dell’eliminazione del morbillo – conclude il report – i tassi di copertura vaccinale per i bambini oggetto di programmi di vaccinazione di routine devono aumentare in alcuni paesi dell’UE, per arrivare al 95% e porre un freno al contagio da infezione.

Per maggiori informazioni consulta il report dell’ECDC

AIFA – 17/01/2018

Redazione Fedaiisf

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