Mentre si allarga l’inchiesta della Procura di Modena che con l’operazione "camici sporchi" ha già portato all’arresto di nove medici, sono almeno un centinaio le telefonate arrivate al numero verde regionale attivato per offrire ascolto e supporto personalizzato ai pazienti trattati dalla cardiologia del Policlinico di Modena. Nell’indagine risultano ora indagati anche il rettore dell’Università di Modena e Reggio Emilia, Aldo Tomasi e l’ex rettore Gian Carlo Pellacani oltre all’ex direttore generale del Policlinico modenese Stefano Cencetti, per omissione d’ufficio legata a una sperimentazione abusiva nel reparto incriminato. Intanto le chiamate arrivate al Policlinico sono in prevalenza (il 90%) da cittadini residenti in provincia di Modena. Circa il 20% delle richieste si riferivano a pazienti trattati dalla cardiologia del Policlinico di Modena, ma la cui situazione individuale non è in alcun modo collegabile ai fatti che sono oggetto di inchiesta. «Per gli altri pazienti di volta in volta viene definito un percorso personalizzato, di ascolto o di controllo, legato al tipo di necessità individuata a seguito del colloquio telefonico che coinvolge sin dal primo momento un medico della direzione e, in caso di approfondimento, anche un cardiologo». Tutti i colloqui, secondo una nota, «si sono svolti in modo costruttivo, pur tra comprensibili preoccupazioni». «Il numero verde nasce proprio con l’intento di ristabilire un rapporto basato sull’ascolto e sull’attenzione alla persona» ha evidenziato il direttore generale Licia Petropulacos.
19 novembre 2012 – DoctorNews