Sergio Cardinals, responsabile ISF per la Filctem CGIL, ci fa giungere un messaggio in cui riferisce di aver avuto delle segnalazioni dall’Emilia Romagna in cui si verifica, in ambulatori di medicina generale e pediatri
Le segnalazioni che riceviamo sono a macchia di leopardo, nella maggior parte della Regione Emilia Romagna (in tutte le zone) gli ISF non vengono ricevuti. A Ferrara e provincia sono presenti cartelli o i medici invitano verbalmente di non recarci in ambulatorio. L’Ordine dei Medici di Ravenna, di concerto con Prefetto, ASL e Sindaci, cha invitato i medici di chiedere ai pazienti e ISF di non recarsi in ambulatorio se non strettamente necessario. In alcune strutture regionali entrano solo pazienti uno alla volta e gli ISF non sono accettati.
Il Gruppo Menarini ha inviato la seguente mail: “A partire da questo momento e fino a data da destinarsi
Con Menarini, molte altre aziende hanno preso analoghi provvedimenti. A questi deve assommarsi l’Ordinanza Regionale in cui si dispone che “Le Direzioni sanitarie ospedaliere “devono predisporre la limitazione dell’accesso dei semplici visitatori alle aree di degenza, preferibilmente una persona per paziente al giorno”. Anche le RSA per non autosufficienti “dovranno limitare l’accesso dei visitatori agli ospiti”. Inoltre le Autorità regionali invitano caldamente di NON recarsi negli ambulatori se non strettamente necessario previo appuntamento telefonico.
In pratica l’attività di informazione scientifica in Emilia Romagna è sospesa.
A quanto ci riferiscono fonti accreditate la regione avrebbe comunicato a Farmindustria, Assogenerici e Assobiomedica di sospendere attività per una settimana, per impegno eccezionale di tutti gli operatori su evento coronavirus e ridurre il numero delle persone presenti in spazi ristretti e in particolare che il ricevimento degli ISF è sospeso perché i medici e gli operatori sanitari sono impegnati nell’emergenza sanitaria. La notizia va verificata
A quanto ci riferiscono inoltre nel pomeriggio si riunirà Farmindustria con i sindacati e governo in modo che le aziende farmaceutiche adottino misure omogenee e condivise.
Ci giunge ora notizia del primo caso di coronavirus nel modenese. Al Policlinico ricoverato un uomo di Carpi. Due a Parma