Prima la lite, dopo la rissa. È accaduto ieri mattina verso le 9,30 in uno studio medico di Castellana Grotte e ad arrivare alle mani sono stati un paziente in attesa, originario del posto, e un informatore scientifico di Torre a Mare (Bari), Massimiliano M.. Stando a quanto appreso, la lite avrebbe avuto inizio all’arrivo dell’informatore nell’ambulatorio e sarebbe scaturita dall’insofferenza del paziente rispetto all’appuntamento tra il medico e il professionista, che avrebbe inevitabilmente ritardato di qualche minuto la sua visita.
Dalle parole, l’insofferente individuo è passato ai fatti all’esterno dello studio medico. Aggredito, in una specie d’agguato, l’informatore scientifico, un uomo di 51 anni, è caduto a terra dove ha continuato a subire calci e pugni, fino a che è intervenuto il medico, chiamato da un collega, che ha messo fine all’aggressione e probabilmente salvandogli la vita. Chiamato il 118, l’ISF è stato trasportato al Policlinico di Bari per gli accertamenti del caso. Sul posto, oltre all’ambulanza, sono intervenuti anche i Carabinieri di Castellana Grotte e l’energumeno è ora in stato di
Grave il fatto che nessuno degli astanti sia intervenuto per impedire il misfatto.
Fedaiisf in tutte le sue componenti ha subito fatto pervenire le sue parole di solidarietà a Massimiliano e lo sdegno per l’incredibile accaduto. Fedaiisf si è detta pronta a costituirsi parte civile, perché un’aggressione del genere può capitare a ogni ISF.
Massimiliano, questa mattina ci ha fatto sapere con SMS:
“Buongiorno a tutti e grazie ancora. Non sono ancora in grado di gestirmi e stare solo. Chiunque ha subito forti traumi in faccia e alla testa sa che va così. Ma non voglio tediarvi col mio stato di salute. Ho avuto quindici giorni di prognosi.
Purtroppo siamo altamente a rischio. E dobbiamo aumentare la consapevolezza, di essere potenzialmente ogni giorno di più, oggetto di prepotenze e violenze e rabbia di gente di ogni risma.
E quindi, se è possibile, aumentare ancora di più la soglia di attenzione quando veniamo avvicinati da soggetti del genere.
Vi ringrazio tutti“.
Molti i messaggi di solidarietà che ci sono giunti. Molti hanno sottolineato il clima ostile per l’assurdo processo di criminalizzazione della categoria degli ISF, con il tacito consenso delle aziende farmaceutiche che hanno trovato negli ISF un utile capro espiatorie su cui scaricare colpe che non hanno, obiettivo raggiunto, visto che altrettanti utili idioti, tipo ANAC o Regione Emilia Romagna, hanno abboccato dato i provvedimenti che per ignoranza, arroganza e insipienza hanno preso contro gli ISF, sbagliando appunto bersaglio.
Altri ci dicono che “questi episodi si ripetono quotidianamente (fortunatamente non sempre di questa portata), dalle violenze verbali alle minacce fino alle vie di fatto. Una ferma condanna da parte di FNOMCeO sarebbe d’obbligo e soprattutto una presa di coscienza da parte dei medici del nostro difficile ruolo”. Un altro aggiunge: “È un aggressione brutale e senza nessuna giustificazione….l’indifferenza della gente mi ha fatto più paura”. Altri ancora sottolineano che pazienti e medici non conoscono il nostro ruolo.
Per un puro caso fortuito quanto accaduto a Castellana Grotte non è sfociato in una tragedia. Ora le varie autorità sanitarie, Farmindustria, sindacati devono rendersi conto che non c’è più tempo da perdere: deve essere riconosciuto e fatto conoscere il ruolo di legge dell’ISF, a cui va anche riconosciuto il rispetto per la professione che svolge e la dignità umana a cui ha diritto.
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