Che non ci fosse legame era ormai chiaro, ma secondo la rivista britannica lo storico studio che li associò si basò su dati falsi. Ne abbiamo parlato con Alberto Ugazio, presidente Sip, che sottolinea come un importante obiettivo in Italia sia inserire i vaccini nei Lea
by Marco Malagutti
Il principale studio che ha collegato le vaccinazioni all’autismo era una "frode deliberata". Lo ha definito così il British Medical Journal, in una ricerca fatta dal giornalista investigativo Brian Deer sull’articolo utilizzato dai gruppi contrari alle vaccinazioni, pubblicato originariamente nel 1998 dalla rivista The Lancet prima di essere ritirato, nel febbraio 2010. «Un risultato atteso dalla comunità scientifica» conferma Alberto Ugazio, presidente della Società italiana di pediatria (Sip) e Direttore del Dipartimento di Medicina Pediatrica dell’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù di Roma, secondo il quale «già precedenti studi avevano chiaramente ridimensionato i risultati di Lancet. In particolare uno studio canadese aveva inequivocabilmente dimostrato, confrontando due coorti di bambini, vaccinati e non, che i casi di autismo erano sovrapponibili». La novità dello studio di Deer, che ha intervistato i genitori dei bambini, confrontando le loro dichiarazioni con le cartelle cliniche presentate da Wakefield, autore dello studio incriminato, è che si parla di frode deliberata. Questo perché come spiega Ugazio «in almeno 5 degli 11 casi i sintomi erano stati riportati dai genitori prima della vaccinazione». Accantonato il discorso sul rischio autismo ora l’obiettivo è quello di aumentare la copertura vaccinale visti i risultati non ottimali per le vaccinazioni contro patologie prevenibili, come morbillo, rosolia o tetano, ma che ancora fanno registrare migliaia di casi in Italia. «Contro una copertura auspicata del 95%» spiega il presidente Sip «siamo ancora fermi al 90%» La chiave secondo Ugazio sta nell’inserimento dei vaccini nei Lea «solo così si arriverebbe a una normativa su scala nazionale. Il paradosso attuale è che con il federalismo vaccinale, Regioni confinanti danno indicazioni diverse. Si dovrebbe invece arrivare a un calendario vaccinale europeo» continua il presidente Sip «perché i germi non guardano i confini» Ci sono resistenze a uniformare la politica vaccinale? «Nessuna resistenza» conclude il pediatra «serve solo la volontà politica».
Vaccinare33 – 12 gennaio 2011 – Anno 5, Numero 1
Alcuni AA affermano che l’autismo è causato dall’accumulo di mercurio contenuto nel timerosal, un conservante utilizzato in parecchi vaccini1.
Il timerosal però è stato eliminato parecchi anni fa praticamente da tutti i vaccini per l’infanzia, ma l’incidenza di autismo non è diminuita2.
1)- S.Bernard et al. Autism: a novel form of mercury poisoning. Med Hypotheses 2001; 56:462
2)- E.Fombonne. Thimerosal disappears but autism remains. Arch Gen Psychiatry 2008; 65:15