Simili ma non perfettamente uguali ai farmaci biotecnologici. Sono i biosimilari, versioni non griffate di medicinali di origine biologica che hanno perso il brevetto commerciale, sempre più al centro delle discussioni degli scienziati perchè, al contrario dei ‘classici’ farmaci generici, non sono l’esatta fotocopia dell’originale. Medici e farmacisti devono dunque conoscerli bene per garantire la salute dei pazienti, mentre le autorità dovranno far sì che i sistemi di approvazione e nomenclatura permettano una classificazione e un utilizzo sicuri. Di questo si parlerà domani a Firenze in occasione del convegno ‘Biosimilari: prospettive a confronto’ promosso dalla Scuola superiore di Oncologia e Scienze biotecnologiche. "E’ come quando si produce un vino Chianti: il nome è lo stesso – dice all’Adnkronos Salute Francesco Di Costanzo, direttore dell’Unità operativa di Oncologia medica presso l’azienda ospedaliero-universitaria Careggi del capoluogo toscano – ma l’uva utilizzata è sempre diversa e il risultato non è mai garantito nè identico al prodotto migliore". Nei prossimi anni un numero crescente di pazienti si curerà con farmaci biotech: basti pensare che oggi un terzo delle molecole in fase di sviluppo è di origine biologica. Medicinali intelligenti, destinati a curare patologie gravi come tumori, malattie infettive e immunitarie, patologie cardiovascolari, respiratorie e neurologiche. Tuttavia, l’arrivo dei biosimilari pone medici e amministratori pubblici di fronte al difficile problema di come utilizzare al meglio questi farmaci tutelando la salute dei pazienti. "L’Europa è destinata ad affrontare per prima la ‘gestione’ di questi prodotti – evidenzia l’esperto – perchè al contrario di quanto avviene negli Stati Uniti, dove i brevetti scadono dopo 10 anni dall’inizio della produzione di un farmaco, qui da noi la protezione commerciale si estingue dopo 10 anni dalla registrazione del prodotto, dunque molto prima rispetto agli Usa. Il nostro Continente fungerà dunque da banco di prova e sarà sotto osservazione da Oltreoceano".
Fonte "DoctorNews"