claudio laugeri
THE PRINT.it – TURIN
Il bimbo è ricoverato in ospedale, ma i medicinali prescritti non ci sono. Così, la mamma è costretta ad acquistarli in farmacia. A spese proprie. E’ accaduto l’altro giorno al Regina Margherita. Andrea, 6 anni, aveva la bocca piena di afte. Dolorose. In più, il fisico era debilitato. Un giorno, è addirittura svenuto. A questo punto, la mamma ha deciso di portarlo in ospedale. I medici lo hanno ricoverato, per avere il tempo di sottoporlo a esami di vario genere, dai prelievi del sangue all’ecografia. I risultati arriveranno nei prossimi giorni, ma fino ad allora i medici hanno deciso di sottoporlo a una cura per alleviare almeno i sintomi legati alle afte. Così, hanno prescritto uno spray e un gel. «Purtroppo, non ne abbiamo in ospedale. Al momento possiamo soltanto darle un campioncino medico, il resto dovrebbe andare ad acquistarlo in farmacia…» è stata la risposta. Così, la mamma ha chiesto a una parente di andare in farmacia ad acquistare i medicinali. Ventinove euro. Di tasca propria.
«Abbiamo raggiunto un livello incredibile – tuona Lucrezia Zurzolo, del sindacato Ugl-Sanità -. I tagli indiscriminati delle Aziende Sanitarie ci hanno portati a questo. Ci sono i colleghi infermieri che fanno lo sciopero della fame perché sono costretti a turni senza senso, a causa dei tagli sul personale. Adesso mancano addirittura i farmaci, dove andremo a finire di questo passo?».
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