Dopo sei anni di battaglia legale la Corte Suprema indiana ha respinto l’istanza dell’industria farmaceutica svizzera per il brevetto di un farmaco anti tumore. I giudici hanno stabilito che l’industria locale ha il diritto a produrre il medicinale Glivec come farmaco generico per salvaguardare il diritto alla salute della popolazione
Of Newspaper Il Fatto Quotidiano | 1 April 2013
Six years of legal battle between the pharmaceutical giant Novartis and theIndia, ma già come avvenuto con Roche And Bayer i supremi giudici si sono messi una mano sulla coscienza dando torto a “Big Pharma”. La Corte Suprema indiana ha respinto il ricorso dell’industria farmaceutica svizzera relativo al brevetto di un farmaco anti tumore. I giudici, secondo la tv Cnn Ibn – hanno stabilito che l’industria locale ha il diritto a produrre il medicinale Glivec as a generic drug low cost to safeguard the Right to health della popolazione. La sentenza arriva dopo anni di carte bollate e recriminazioni ingaggiata dal colosso elvetico per ottenere il rispetto delle leggi sulla proprietà intellettuale. Come motivazione la Corte Suprema ha argomentato che il Glivec “non è un prodotto innovativo” perché utilizza una molecola già nota e quindi non rientra nei criteri stabiliti per le “invenzioni”. Le associazioni indiane di difesa dei diritti umani esultano perché si tratta di una conferma dell’India come “farmacia dei poveri” mondiale.
Poco meno di un mese fa, il 5 marzo, l’India aveva respinto un altro ricorso; quello della società farmaceutica Bayer sempre contro una versione low cost di un farmaco anti cancro. L’industri tedesca si era rivolta alla Commissione di appello per la proprietà intellettuale (Ipab) per chiedere l’annulment della decisione di cedere all’indiana Natco Pharma un brevetto per produrre a basso costo il Nexavarused to treat liver cancer