Terrorismo psicologico e ‘America first’: la violenta reazione di Big Pharma alla revoca dei brevetti sui vaccini anti Covid chiesta da Biden
“Un passo senza precedenti che metterà a rischio la nostra risposta globale alla pandemia e che compromette la sicurezza”.
business insider – 6 maggio 2021
Non si sono fatte attendere le reazioni dei rappresentanti dell’industria farmaceutica americana alla decisione del presidente Usa Joe Biden di schierarsi a favore di una sospensione della proprietà intellettuale sui brevetti per i vaccini anti covid-19.
“Questa decisione seminerà confusione – tuona Stephen J. Ubl, presidente e amministratore delegato di PhRMA (Pharmaceutical Research and Manufacturers of America) – consegnando le innovazioni americane ai Paesi che mirano a minare la nostra leadership nelle scoperte biomediche”.
Allo statement di Ubl fa eco il tweet sibillino di Brent Saunders, ex amministratore delegato di Allergan, una delle più grandi multinazionali farmaceutiche fondata in California, quotata a Wall Street ma con sede a Dublino: “chi produrrà il vaccino la prossima volta?”.
There decisione del presidente Biden è arrivata ieri, inaspettatamente, dopo una lunga riunione a porte chiuse tra i rappresentanti dei 164 paesi della World Trade Organization (Wto) e dopo le pressioni della maggioranza dem al congresso americano schierata a favore delle pressanti richieste dei Paesi in via di sviluppo, India e Sudafrica in testa, travolti dalla pandemia, che da settimane chiedono a gran voce di poter avere la possibilità di produrre il vaccino nei loro Paesi.
“Questa è una crisi sanitaria globale, e circostanze eccezionali richiedono misure eccezionali – si legge nella nota dell’ambasciatrice americana al Wto Katherine Tai – noi crediamo fortemente nella protezione della proprietà intellettuale. Ma vogliamo mettere fine alla pandemia e quindi siamo a favore di una deroga per i vaccini contro il covid-19”.
Non deve aver avuto un ruolo secondario nemmeno la pubblicazione, lo scorso 4 maggio, dei risultati finanziari del primo trimestre del 2021 del colosso farmaceutico americano Pfizer che registra un più 45 per cento dei ricavi rispetto al primo trimestre del 2020 (stiamo parlando di 14,58 miliardi di dollari), coi vaccini che costituiscono il 30 per cento delle entrate totali del trimestre con un incremento del 204 per cento rispetto al primo trimestre del 2020.
Le parole di Ubl e Saunders, dunque, sono destinate a far molto discutere, sia perché l’industria farmaceutica sembra godere di ottima salute, sia perché le immagini che arrivano sui media occidentali da India e Brasile raccontano quella che si sta configurando come una vera e propria tragedia umanitaria, sia, infine, perché la Tai parla di una “deroga” dovuta a una situazione senza precedenti e fuori controllo in gran parte del globo e non ci possiamo immaginare di uscire dalla pandemia senza vaccinare a tappeto anche i cittadini del sud del mondo.
La presa di posizione degli Stati Uniti è un passo importante nella lotta contro la pandemia, ma adesso la palla passa agli altri stati membri del Wto che dovranno decidere se appoggiare o meno la decisione degli Usa, infatti occorre l’unanimità per approvare la risoluzione. La presidente del Wto, la nigeriana-americana Ngozi Okonjo-Iweala, ha invitato gli altri membri dell’Organizzazione ad accordarsi su un testo che mitighi la protezione della tecnologia per quanto riguarda i vaccini anti covid-19 e sono già molti gli attivisti a livello mondiale che premono perché si faccia un passo ulteriore e decisivo per la lotta contro la pandemia chiedendo che ci sia anche un vero e proprio trasferimento di know-how e personale qualificato dalle aziende occidentali a quelle dei paesi in via di sviluppo per procedere alla produzione e alla somministrazione dei vaccini in tempi molto rapidi.
Tra i sostenitori della proprietà intellettuale sui vaccini anti covid-19 figurava anche l’Unione Europea che aveva definito le richieste di India e Sudafrica troppo ampie, ma dopo il colpo di scena di Sleepy Joe ci si aspetta che anche l’Europa faccia la sua parte.
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