«Un cavallo un po’ bizzarro che alla fine, però, ha dimostrato di essere domabile» è questa l’immagine cui fa ricorso il ministro della Salute Renato Balduzzi nella sua conferenza stampa di fine anno sanitario, per rappresentare la sanità italiana degli ultimi 10-15 anni. Il ministro ha approfittato dell’occasione per «fare chiarezza sui numeri della sanità» precisando come l’obiettivo sia stato quello di puntare «sulla capacità del sistema di auto controllarsi» e come ci siano «margini di inefficienza e spreco tuttora aggredibili». Inizialmente, ha spiegato Balduzzi, «sembrava di poter tenere indenne la sanità dalla spending review e dalla legge di stabilità, ma purtroppo la situazione economica non lo ha consentito, anche se abbiamo cercato di ridurre gli interventi al minimo». La sanità ha dato «un apporto importante nel complessivo processo di riequilibrio economico, ma ciò è stato fatto con attenzione, cercando» ha detto il ministro «di puntare su processi di riorganizzazione e razionalizzazione, ma non di riduzione dei servizi. Nel 2014 il minore finanziamento per il Servizio sanitario nazionale ammonterà a circa 8 miliardi di euro» ha chiarito il ministro. Quanto al 2013, invece, le risorse per la sanità ammonteranno a 106 miliardi. Un chiarimento necessario, secondo Balduzzi, a proposito della cifra invece riferita dalle regioni, secondo cui per il 2013 i tagli ammonteranno in totale a 30 miliardi. «Se ci fossero 30 miliardi in meno essendo le risorse per la sanità complessivamente pari a 100-110 miliardi, allora nel 2013 dovremmo avere 70-80 miliardi e invece ce ne saranno 106. Questi sono i dati» sottolinea. Gli 8 miliardi comprendono «anche 2 miliardi affidati all’ipotesi di nuovi ticket aggiuntivi». Anche se «su questo nodo nelle prossime settimane» spiega Balduzzi «presenteremo un documento politico di indirizzo» per la riforma dei ticket. Poi il ministro si è soffermato sulle Regioni evidenziando la necessità di incentivare la «condivisione tra Stato e Regioni» e come quella dei Piani di rientro regionali sia «una esperienza nel complesso positiva, ma tale condizione non deve estendersi».
20 dicembre 2012 – DoctorNews
Meno 7.300 posti letto ospedalieri. Battute finali per i Lea
Il taglio previsto dei posti letto ospedalieri, per effetto della spending review, sarà pari nel 2013 a 7.389 unità, rispetto ad un totale di 231.707 posti letto attivi a gennaio 2012. Il dato è stato sottolineato dal ministro della Salute, Renato Balduzzi, nella conferenza stampa di fine anno sanitario. I posti letto per pazienti acuti passeranno dunque da 195.922 a 181.879 (-14.043). Quelli per pazienti post-acuti da 35.785 a 42.438 (+6.653). Balduzzi ha sottolineato come, «a ! livello regionale la preoccupazione di dire "non ci sarà un posto letto" assolutamente non ha ragione d’essere. Vogliamo sedare – ha commentato – qualunque tipo di preoccupazione». Varie le differenze che si registrano però a livello