Il risarcimento previsto dall’accordo con le autorità giudiziarie è di circa 700 mila dollari. 500 mila per le sanzioni e 200 mila per i consumatori. La società è stata accusata di non aver adeguatamente informato i cittadini sui costi di alcuni farmaci
Of Redazione Aboutpharma Online – 12 ottobre 2018
Accade che le aziende finiscano alla sbarra. L’ultimo caso riguarda Pfizer che per pratiche commerciali e pubblicitarie scorrette dovrà pagare 700 mila dollari nello stato di New York.
The case
Il procuratore generale di New York ha raggiunto un accordo con l’azienda farmaceutica per il pagamento di una penale a seguito di comportamenti scorretti nei confronti di alcuni pazienti. In sostanza la società non avrebbe informato adeguatamente i cittadini sul prezzo di alcuni farmaci facendo scattare le indagini. L’accordo raggiunto con le autorità giudiziarie consiste nel pagamento di 500 mila euro in sanzioni e 200 mila in risarcimenti ai consumatori.
38 miliardi in quasi trent’anni
Non è la prima e non sarà l’ultima volta che una Big Pharma avrà a che fare con la giustizia. Negli States, ad esempio, dal 1991 al 2017 sono stati 38 i miliardi patteggiati dalle società per rimediare a pratiche scorrette. Corruzione, illeciti nel mercato, concorrenza sleale. Nel numero di settembre 2018 il tema è stato affrontato ampiamente dando spazio al report “Twenty-seven years of pharmaceutical industry criminal and civil penalties: 1991 through 2017”, di Public Citizen. In ventisette anni sono stati rilevati 412 accordi/patteggiamenti tra le istituzioni statunitensi e le società coinvolte, per un totale di 38,6 miliardi di dollari. Tra il 2016 e il 2017 sono stati 38 i patteggiamenti per quasi tre miliardi pagati. Dato comparabile con il biennio precedente ‘14-’15 (39 patteggiamenti per 2,9 miliardi). Ma il picco c’è stato tra i 2012 e il 2013 con 117 patteggiamenti per un ammontare di 9,8 miliardi.
Il calo
Negli ultimi anni c’è stata una vistosa diminuzione dei patteggiamenti e delle sanzioni pagate. Meno 75% rispetto al biennio ‘12-’13. Calano le condanne finanziarie a seguito della promozione della prescrizione di farmaci, così come i reati. Tra il ‘91 e il 2017 sono calate anche le frodi ai danni del servizio sanitario nazionale. Tre patteggiamenti nel biennio ‘16-17, otto nel ‘14-’15 e 78 nel ‘12-’13. A contare in questi casi sono stati anche i whistleblower. A loro si deve il 54% dei patteggiamenti a livello federale (un valore di 24 miliardi su 34) e del 71% delle condanne (24 miliardi su 34) sempre a livello nazionale dal ‘91 al ‘17. Dal punto di vista locale (quindi in cui sono coinvolti i singoli Stati), nello stesso periodo di tempo la proporzione è diversa. I whistleblower sono stati coinvolti solo nel 7% dei casi (791 milioni di dollari su 3,9 miliardi).
Gli Stati contro Big Pharma
Nello specifico, su 50 Stati, 31 hanno avuto a che fare con un caso di illecito (civile o penale) con un’azienda. Le Hawaii hanno ottenuto il risarcimento maggiore in proporzione alle spese per la fornitura di farmaci (15%) e la Louisiana ha gestito il maggior numero di processi (55). Durante questi ventisette anni, 16 Stati su 31 hanno avuto un ritorno di almeno un dollaro dai risarcimenti.
Un po’ di numeri
Per quanto riguarda il numero delle risoluzioni per i risarcimenti, il 2008 è stato l’anno che ha dato inizio all’escalation. Dai 14 del 2017 si è passati ai 26 l’anno dopo per poi arrivare ai 60 del 2013. Si è passati per i 36 del 2009, ai 42 del 2010 e i 44 del 2011. Infine i 57 del 2012. Con il 2014 un calo di quasi il 30%, arrivando a 21. Dal ‘91 al ‘13 la tendenza alla crescita è costante (nei primi tre anni degli anni ‘90 gli accordi sono stati tre e zero nel ‘94). Solo col 2014 si è notata una tendenza al ribasso. Ma se parliamo dell’ammontare dei vari accordi e i pagamenti conseguenti a cui le società sono state costrette, il quadro cambia. Anche in anni contraddistinti da meno patteggiamenti e multe, i risarcimenti sono stati consistenti. Nel 2006, per esempio, le aziende, nel complesso, hanno pagato quasi 4 miliardi di dollari. Nel 2009 quasi 4 miliardi e mezzo e nel 2012 oltre 6 miliardi. Le casse di Big Pharma hanno rifiatato nel 2014 con “soli” 642 milioni. Il tasso più basso dagli inizi del millennio a oggi.
Le violazioni
Secondo il documento sono nove le tipologie d’illeciti commessi dalle aziende pharma. Il primo è definito overcharging government health program che altro non è che l’innalzamento eccessivo dei prezzi dei prodotti e il sovraccarico dei programmi sanitari per persone con basso reddito. Si prosegue con promozione ingannevole (che in alcuni casi si è manifestata come disease mongering); monopolio (configurato come pay for delay”, ossia il pagamento del concorrente per ritardare l’entrata sul mercato di un suo farmaco per ampliare l’effetto monopolistico); pagamenti illeciti per promuovere la prescrizione di alcuni farmaci specifici (al limite della corruzione); occultamento e falsificazione di dati clinici; mancato rispetto delle Gdp; violazioni ambientali; frodi fiscali e distribuzione illegale.
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