
Coloro che avranno un’auto “termica” nel corso del 2025 di nuova immatricolazione concessa in uso promiscuo successivamente al 1° gennaio 2025, avrebbero visto aumentare la tassazione fino al 66% rispetto all’anno precedente. E questo se si tratta appunto di veicoli termici, che sono oggi il 75% circa delle auto immatricolate. A trarne vantaggio dalle nuove regole della legge di bilancio, invece, sono tutti coloro che hanno scelto un full electric o un ibrido plug in.
Questa disposizione presentava una beffa per quei dipendenti che avevano ordinato le vetture nel 2024, poco prima che arrivasse questa stretta del governo.
Questo è un problema molto sentito dalle aziende e dagli assegnatari che hanno già fatto queste ordinazioni, perché in realtà quando loro hanno selezionato il proprio veicolo, non erano ancora a conoscenza che il quadro normativo sarebbe cambiato.
Hanno scelto, in base a delle ipotesi anche di trattenuta in busta paga che cambieranno completamente nei casi in cui le consegne dei veicoli avverranno nel corso del 2025. Eventualità purtroppo molto frequente perché conosciamo i tempi di consegna e quindi saranno obbligati, se l’assegnazione avverrà nel 2025, ad applicare la nuova disciplina nel caso di motori termici, comprese le ibride. L’incremento della tassazione sulle buste paga è sostanzioso, mediamente 100 euro in più per i motori termici.
Torna il salva-auto aziendali, stavolta sostanzialmente blindato, sotto forma di emendamento dei relatori al decreto bollette. L’emendamento esclude dalla stretta introdotta con l’ultima legge di bilancio le auto aziendali ordinate dai datori di lavoro entro il 31 dicembre 2024 e concesse in uso promiscuo dal 1° gennaio 2025 al 30 giugno 2025. Lo prevede un emendamento al decreto bollette depositato dai relatori, Gianluca Caramanna (FdI) e Andrea Barabotti (Lega), in commissione Attività Produttive della Camera.
La norma valuta gli oneri del rinvio in 8,3 milioni di euro per l’anno 2025 e 9,5 milioni di euro per ciascuno degli anni 2026 e 2027 e in 1,2 milioni di euro per l’anno 2028.
L’emendamento dovrebbe esser votato martedì prossimo 8 aprile in Commissione.
(Source: The sun 24 hours)
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