Su AboutPharma è stato pubblicato un redazionale AstraZeneca che analizza la trasformazione del SSN in epoca di pandemia e le opportunità da cogliere. Riportiamo la parte che riguarda l’informazione scientifica rimandando all’articolo la lettura integrale.
Semplificazione, digital, territorio, etc.: AstraZeneca e società scientifiche a confronto sul futuro del Ssn
La pandemia accelera la trasformazione del Servizio sanitario nazionale. L’azienda farmaceutica incontra virtualmente ventiquattro tra le principali organizzazioni per discutere sulle opportunità da cogliere, raccolte in un lungo resoconto qui pubblicato
Di seguito, sono sinteticamente raccolti gli elementi chiave emersi dagli incontri, con l’impegno di mantenere questo contatto sempre attivo per trasferire ai diversi rappresentanti della comunità scientifica e del mondo dell’azienda spunti utili allo sviluppo di nuove politiche e strategie di investimento:
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Ruolo dell’Informazione scientifica
Nel corso dell’ultimo anno l’attività degli informatori ha subìto un forte rallentamento a causa delle restrizioni negli accessi alle diverse strutture sanitarie. L’utilizzo di piattaforme telematiche ha però consentito di sostituire le attività di visita tradizionale con contatti da remoto, permettendo di proseguire l’importante ruolo di informazione e sviluppo di progettualità che la classe medica ritiene fondamentale.
L’emergenza ha quindi messo in luce come i canali digitali rappresentino uno strumento concreto ed un valore aggiunto sia per la professione dell’informatore medico scientifico che degli operatori sanitari, sempre più orientati verso l’utilizzo di nuove tecnologie.
L’informatore è stato sollecitato ad acquisire nuove competenze in ambito digitale e può oggi diventare punto di riferimento anche per la formazione degli operatori coinvolti nella digitalizzazione dei processi, attraverso lo sviluppo di progetti educativi e supporto a vari livelli (anche in partenariati pubblico-privato).
Ed: A parte il telemarketing su cui si sono già ampiamente espressi sia i medici di medicina generale sia
Noi potremo prendere in prestito l’espressione in Swahili “usimamizi wa mgogoro” nella sua accezione “crisi del management”. E non può essere altrimenti se un manager deve cercare un etimo giapponese rinnegando le origini latine e greche del vocabolo: latino crisis, greco κρίσις «scelta, decisione, fase decisiva di una malattia», derivato di κρίνω «distinguere, giudicare», improvvisa modificazione nella vita di un individuo o di una collettività, con effetti più o meno gravi e duraturi.
In italiano esiste già la parola resilienza che ha guadagnato, negli ultimi anni, una sorprendente popolarità. Resilienza ha un’origine latina: il verbo resilire si forma dall’aggiunta del prefisso re- al verbo salire ‘saltare, fare balzi, zampillare’, col significato immediato di ‘saltare indietro, ritornare in fretta, di colpo, rimbalzare, per estensione in psicologia è la capacità di recuperare l’equilibrio psicologico a seguito di un trauma, l’adattabilità. Riferito alla parola crisi: lo spirito di resilienza rappresenta la capacità di sopravvivere ad un fatto negativo senza farsi sopraffare, anzi è la capacità di reagire a esso con spirito di adattamento, ironia ed elasticità mentale e cogliere nuove opportunità.
Non ce ne voglia l’illustre manager, ma siamo già soffocati da inutili anglicismi, utili solo a mascherare a volte una triste verità, e non ci manca certo ora l’idioma nipponico. L’italiano è una lingua bellissima e non ha bisogno di essere colonizzata da idiomi del tutto estranei alla nostra civiltà.
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