Il governo studia nuove regole per ridurne il numero. Obiettivo, spingere le associazioni a confederarsi
ROMA – Finora l’avevano scampata bella alla crisi. Le associazioni dei consumatori, nate sull’onda del movimento di Ralph Nader negli Usa nel ’70, e proliferate nel nostro Paese dal decennio successivo in poi, potrebbero conoscere un drastico ridimensionamento, in stile spending review.
Tutta colpa di un regolamento, cui sta lavorando il ministero dello Sviluppo economico, che completerà il Codice del consumatore, e che richiederà una stringente procedura di tracciabilità degli iscritti di cui andranno ad esempio allegate le generalità e i codici fiscali. Un modo per rendere più rigoroso l’iter che lega le attività svolte ai finanziamenti pubblici. Oggi infatti per figurare nell’elenco del Cncu, il Consiglio nazionale dei consumatori, che è una sorta di patente di esistenza in vita, e dà tra l’altro diritto ai finanziamenti per i progetti, servono almeno 30 mila iscritti.
Ora, anche se nessuno lo dice ufficialmente, sarebbe in atto una moral suasion da parte del ministero perché le associazioni si confederino, indirizzando i finanziamenti (residui) per i progetti a pochi anziché disperderli in mille rivoli. Anche qui siamo dunque a una forma di revisione della spesa.
«Stiamo facendo un nuovo regolamento interno», conferma Giuseppe Tripoli, capo del Dipartimento per l’impresa e l’internazionalizzazione: «Non è una cosa contro le associazioni dei consumatori, tutt’altro. È un modo per aumentare la trasparenza». Si tratta di un meccanismo coerente con quello usato per le Camere di Commercio al cui interno siedono anche rappresentanti delle associazioni, che per dimostrare i requisiti devono consegnare tutta la documentazione. E si vuole garantire così anche i consumatori che aderiscono alle class action, in quanto i soggetti legittimati ad agire in forma collettiva sono proprio le associazioni dei consumatori rappresentative a livello nazionale. E quelle iscritte al Cncu lo sono di default.
Uno schema di regolamento circola già in via informale negli uffici delle associazioni. E i segretari delle stesse sanno che anche di questo si discuterà nella prossima riunione del Cncu, il 12 settembre, con il sottosegre