Spett.Le Direttore,
Sono una nonna di 81 anni che per ragione di salute devo assumere molti farmaci. Già questo stato è senza dubbio un problema. Ma poi di problema ne sorge un altro, quando per informarmi
Quarantacinque centimetri di lunghezza per 15 di larghezza fronte più retro di parole e parole spesso incomprensibili e inutili. Purtroppo il problema non è nemmeno quello, ma il fatto che come quasi tutti gli anziani anch’io ho dei grossi problemi con la vista. Praticamente non riesco a leggere nulla.
Per questo devo ogni volta chiamare e disturbare figli o nipoti per interpretare e tradurre quelle microscopiche parole. È chiaro che si deve aumentare il carattere delle parole. Alla fine la voglia è quella di buttare tutto dalla finestra. Non sarebbe meglio semplificare? Perché non descrivere solo le componenti del prodotto oppure scrivere per quali malattie sono consigliate? Oppure solo come vanno assunte? Naturale che è necessario un occhio di riguardo per le donne incinte e per i bambini. In questo caso ci vogliono spiegazioni chiare e trasparenti.
Care case farmaceutiche e ministero della sanità, non fate altro che complicarci la vita che di per se è già complicata dalla burocrazia, dalla nostra età e da tutti i nostri guai legati alla salute. Sarebbe ora di cambiare con questa stupida burocrazia che complica a tutti i cittadini lo stile di vita, e pensare che ogni generazione ha le sue esigenze. Purtroppo quelle delle persone della mia età anche se magari non importanti alla fine possono diventare insormontabili.
Giuseppina Faes
La Voce del Trentino – 24/08/2017 –
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