Federconsumatori ”è completamente d’accordo con la proposta dell’Antitrust, che chiede al Governo di rendere obbligatoria per i medici l’indicazione in ricetta del principio attivo e non del nome commerciale del farmaco”. L’associazione, si legge in una nota, ”sostiene da anni la necessità che l’Italia adegui l’utilizzo dei farmaci equivalenti al resto dell’Europa. Nel nostro Paese, infatti, l’utilizzo dei farmaci equivalenti è a un livello embrionale: meno del 5% delle quantità commercializzate, contro l’11% della Francia, oltre il 19% della Germania, quasi il 34% del Regno Unito e oltre il 42% degli Stati Uniti. E la media Ue è del 16%”. Per raggiungere questi obiettivi ”è necessario rompere il rapporto perverso tra industria farmaceutica e medici che prescrivono i farmaci”, prosegue Federconsumatori. Per questo, come suggerisce l’Antitrust, ”il medico deve indicare il principio attivo o in alternativa dare al paziente la possibilità di chiedere al farmacista un generico di minor costo. In questo modo si creerebbe un rapporto di fiducia maggiore fra il medico e il cittadino, che diventerebbe più informato e quindi più capace di tutelare i propri diritti come paziente e come consumatore; soprattutto cadrebbe la sua diffidenza nei confronti dei farmaci equivalenti”.
Source
Adnkronos Salute
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