Con crescente frequenza la pubblicità nel campo alimentare fa leva su aspetti “salutistici”. E gli accenti sono sempre più esasperati forse per accontentare la diffusa ambizione a restare in forma senza troppa fatica. Risultato? Anche prodotti di uso comune si avventurano in vanti che hanno a che fare con la salute. Il fenomeno non è nuovo ed è facile ricordare certi ritornelli come le “acque della salute”.
La sentenza dell’Autorità fu severamente contestata dal produttore che annunciò ricorso al Tar. Proprio in questi giorni una sentenza del giudice amministrativo ha ribadito i profili di ingannevolezza: se è vero che le gomme senza zucchero riducono la placca, l’effetto si ottiene solo dopo venti minuti di masticazione per tre volte al giorno dopo i pasti. Questo però nessuno lo dice al consumatore. Per finire dovremmo forse chiederci perché, nonostante le condanne, gli spot dei prodotti alimentari insistono sul salutismo. Ma questo ha a che fare con un serio “enforcement” delle norme europee che ci porterebbe troppo lontano.
Gli opinionisti di Mark Up – Massimiliano Dona –
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