BOLOGNA. Nella giornata del 6 aprile è proseguito il confronto presso Confindustria Emilia a Bologna tra i Sindacati unitari di categoria e ALFASIGMA, rappresentata dai manager Stefano Pasi e Gabriele Tubertini rispettivamente responsabile CFO e ITC Italia.
Ricordiamo che l’azienda, dopo l’acquisizione di Sofar, nel febbraio scorso aveva annunciato il licenziamento collettivo di 333 persone, tra le quali 221 Informatori Scientifici, al che è seguita l’apertura dello stato di agitazione e uno sciopero di 4 ore.
Dopo un primo incontro interlocutorio, l’incontro di ieri doveva analizzare le specificità tecnico organizzative delle aree Amministrative e ITC. Il nuovo modello organizzativo presentato dall’azienda prevede il ridimensionamento delle funzioni AFC (amministrazione finanza e controllo) e il superamento di posizioni di lavoro nell’ITC derivanti dal processo tecnologico e delle trasformazioni digitali.
Questo non spiega la volontà di accentrare alcune attività che causerebbero il trasferimento fisico dei lavoratori coinvolti, ma i sindacati ritengono che potrebbe rivelarsi utile mantenere dei posti di lavoro non necessariamente localizzati a Bologna.
Quanto presentato recupera alcune figure rispetto alla procedura di licenziamento collettivo, ma sostanzialmente non cambia il quadro complessivo che viene ancora giudicato inaccettabile e preoccupante. Non risulta ancora possibile valutare e quantificare l’impatto numerico delle soluzioni proposte, per la presenza di termini contraddittori e confondenti e dunque si ribadisce che il nodo centrale del processo di ristrutturazione deve esclusivamente seguire il concetto della volontarietà incentivata “condicio sine qua non” senza la quale nessun accordo è possibile.
Non essendoci ancora le condizioni per trovare un’intesa, è stato deciso di esaurire la prima fase di 45 giorni della procedura con la condizione del “mancato accordo” e aprire ad una nuova fase di ulteriori 30 giorni in cui ogni eventuale accordo dovrà essere ratificato dal Ministero del Lavoro secondo la procedura dettata dal D.Lgs 223/91.
7 aprile – Nessun accordo sulla gestione degli esuberi