Roma, 4 febbraio – Il problema delle carenze dei farmaci? Non è, nè può essere, una problema di carenza di informazioni. Che, anzi, sono puntuali, costantemente aggiornate e rese disponibili (e sempre più facilmente fruibili) dall’Aifa.
Lo ha voluto ricordare, con una nota inviata giovedì scorso, 31 gennaio, a tutti gli interlocutori interessati (su tutti Regioni e sigle della filiera della distribuzione del farmaco) il dirigente dell’Ufficio Qualità dei prodotti e contrasto al crimini farmaceutico e coordinatore del tavolo nazionale
Un utile “memo” per fare il punto sulla situazione e sgombrare il campo da ogni equivoco relativo a talvolta lamentate strozzature dei processi informativi che invece, allo stato, non esistono.
Nella “storica” sezione Carenze del sito Aifa, on line dal 2 dicembre 2011, è anzi in corso – informa Di Giorgio – un’integrazione delle pubblicazioni, alle quali l’Aifa provvede peraltro settimanalmente. In particolare, è da oggi resa disponbile un’ulteriore estrazione dal database dell’Agenzia che rende più visibili i farmaci dell’elenco dei carenti per i quali, data l’assenza di alternative corrispondenti, viene autorizzata l’importazione alle aziende o alle strutture sanitarie.
Le 160 Aic riportate in questa nuovo e più specifico “perimetro” evidenziato a beneficio degli operatori (corrispondenti a circa 100 principi attivi) rappresentano circa il 10% dell’elenco complessivo. “Nella realtà” spiega Di Giorgio “le importazioni che vengono richieste riguardano però solo una frazione di questi prodotti (nel 2019, 50 principi attivi, e solo per la metà abbiamo più di una richiesta), in quanto – verosimilmente – in generale i medici preferiscono piuttosto optare per vie terapeutiche differenti”.
Nella pagina su “Carenze e indisponibilità” sono anche agevolmente reperibili il riferimento alla definizione dei due diversi fenomeni, il link al “Testo condiviso” sottoscritto nel 2016 e L’elenco delle determinazioni per importazione rilasciate alle aziende, predisposto qualche tempo fa.
Di Giorgio ha cura di ricordare che “la conoscenza di questi strumenti e delle caratteristiche del fenomeno va promossa, soprattutto a livello territoriale: ci capita spesso di ricevere lamentele di pazienti che nel segnalare l’irreperibilità di farmaci – in realtà ufficialmente carenti – sottolineano la difficoltà incontrata nel ricevere informazioni sulla situazione, che invece i professionisti sanitari dovrebbero poter fornire facilmente… se avessero contezza dell’esistenza di queste pubblicazioni“.
Questo non mette sicuramente al riparo da possibili distorsioni ed errori, sulle quali il lavoro del tavolo ha pure permesso di avviare delle attività: “La proposta di revisione normativa oggi in discussione, che renderebbe più stringente il controllo sulla comunicazione delle carenze da parte delle aziende, sottolinea che possono verificarsi ritardi nell’informazione ad Aifa, che invece devono essere assolutamente evitati, per permettere all’amministrazione e alla filiera di organizzarsi per evitare ogni disagio ai pazienti.”
Related news: «Carenze di farmaci? La colpa non è delle industrie»
Carenze gravi, in Uk farmacisti autorizzati a cambiare farmaco senza consulto Mmg
Anche nell’Alto Varesotto mancano farmaci, tanti pazienti in Ticino per acquistarli
Farmaci mancanti, pazienti varcano confine della Svizzera per sopperire