Aumento senza precedenti negli Stati Uniti degli accordi stretti fra aziende di farmaci ‘griffati’ e generici per ritardare l’entrata in commercio delle copie ‘senza marca’ dei medicinali a brevetto scaduto: secondo la Federal Trade Commission (Ftc), nel 2010, risultano in crescita di ben il 60%.
Nel 2009, infatti, erano stati firmati 19 accordi di questo genere ‘contro’ i 31 del 2010. Le intese raggiunte nell’ultimo anno fiscale, per ritardare in media di 17 mesi l’ingresso in commercio delle versioni equivalenti a basso costo di medicinali branded, hanno coinvolto 22 differenti farmaci di marca con vendite annuali negli Usa pari a circa 9,3 miliardi di dollari. "Questi accordi collusivi – ha spiegato il presidente della Ftc, Jon Leibowitz – sono costati ai consumatori e ai contribuenti 35 miliardi di dollari l’anno. Si tratta di un affare per l’industria farmaceutica, ma di un mancato guadagno per tutti gli altri", ha precisato Leibowitz, che da tempo chiede l’abolizione della possibilità di stringere questo tipo di intese.
Dei 31 accordi conclusi nel 2010, 26 riguardavano prodotti ‘first filer’, cioè prime versioni generiche di farmaci di marca a richiedere l’approvazione delle autorità Usa. E il quadro normativo prevede che quando i ‘first filer’ ritardano il loro accesso al mercato, può essere bloccato l’arrivo anche dei prodotti successivi: una situazione particolarmente dannosa per i consumatori, dice la Ftc.
Barbara Di Chiara – 9 maggio 2011 – Pharmakronos