Il rischio di approvvigionamento nella supply chain farmaceutica
La dipendenza dell’industria farmaceutica UE dalle materie prime asiatiche è cresciuta negli ultimi decenni
Negli ultimi tre anni, il commercio mondiale di farmaci ha oscillato intorno agli 850 miliardi di dollari, raggiungendo un valore doppio rispetto a quello di dieci anni fa. Considerando che nel 1995 gli scambi commerciali mondiali ammontavano a soli 45 miliardi di dollari, si evidenzia chiaramente un forte sviluppo dell’industria farmaceutica a livello internazionale.
Una caratteristica distintiva di questa industria è la forte leadership dei paesi occidentali, come illustrato dalla treemap sottostante, che mostra le esportazioni mondiali per paese.
Il ruolo predominante dell’UE (area blu nella treemap) e degli altri paesi industrializzati (Resto d’Europa e Nord America) è evidente. Al contrario, l’Asia (area rossa della treemap) ha attualmente un ruolo più marginale, con l’India che supera la Cina in termini di esportazioni farmaceutiche.
La forza dell’industria farmaceutica europea si basa sull’intensa attività di ricerca e sviluppo in ambito medico-farmaceutico e sulle ingenti risorse pubbliche destinate alla spesa farmaceutica. Tuttavia, negli ultimi anni è emerso un elemento di crescente fragilità: l’aumento dei rischi legati alla supply chain, in particolare all’approvvigionamento delle materie prime farmaceutiche. Infatti, se i paesi occidentali sono leader nel commercio globale dei prodotti farmaceutici finiti, lo stesso non si può dire per la produzione e il controllo delle materie prime utilizzate.
Materie Prime Farmaceutiche
Le materie prime farmaceutiche possono essere classificate in tre ampie categorie:
- Principi Attivi Farmaceutici (API: Active Pharmaceutical Ingredients): sostanze che esercitano l’effetto terapeutico di un farmaco. Questi composti, chimici o biologici, sono responsabili dell’azione farmacologica e costituiscono l’ingrediente attivo del prodotto finale.
- Reagenti: sostanze utilizzate durante il processo di sintesi per la preparazione del principio attivo o del farmaco. Non sono presenti nel prodotto finale.
- Eccipienti ed altri additivi: sostanze che non hanno un’azione terapeutica diretta ma sono essenziali per la formulazione del farmaco. Possono modulare il rilascio dell’API all’interno dell’organismo per ottenere un effetto prolungato o controllato. Inoltre, possono influenzare la solubilità, il gusto, la modalità di somministrazione, la conservazione e la stabilità chimico-fisica del farmaco.
Le materie prime più critiche sono, naturalmente, i principi attivi e i reagenti, a causa delle limitate (se non inesistenti) possibilità di sostituzione.
La Crescita dei Paesi in Via di Sviluppo
Come già visto, nel caso dei prodotti farmaceutici finiti, i paesi sviluppati hanno mantenuto una solida posizione di leadership. La situazione è diversa, invece, per le materie prime farmaceutiche, dove la Cina prima, e successivamente l’India, hanno compiuto progressi significativi. Questa tendenza è evidente quando si confrontano le esportazioni di materie prime farmaceutiche di Germania, Cina e India negli ultimi 30 anni.
Dal grafico si evidenzia la forte crescita delle esportazioni cinesi, che nel 2007 hanno superato quelle tedesche, continuando poi a crescere in modo significativo negli anni successivi, ampliando il divario. Parallelamente, anche le esportazioni indiane di materie prime farmaceutiche hanno iniziato a crescere, fino a raggiungere, negli anni più recenti, livelli che insidiano la seconda posizione della Germania.
Alla luce di queste dinamiche, appare chiaro come l’industria farmaceutica dell’UE stia diventando sempre più dipendente dalle materie prime prodotte in Asia, aumentando così il rischio di approvvigionamento per le aziende farmaceutiche localizzate nell’UE.
Il Caso della Lisina
La ricomposizione del commercio mondiale di materie prime farmaceutiche presenta una varietà di situazioni, con alcuni prodotti che vedono il fenomeno di sostituzione della produzione UE con quella asiatica solo agli inizi, e altri in cui tale processo è già molto avanzato. Un esempio estremo di questo processo è la lisina, un amminoacido di grande importanza per l’industria farmaceutica. In questo caso, la Cina ha assunto un ruolo dominante, detenendo circa i tre quarti del commercio mondiale di questo prodotto. Se si considerano anche altri importanti esportatori mondiali come la Corea del Sud e l’Indonesia, risulta evidente la dipendenza dell’Europa dall’Asia per l’approvvigionamento di lisina.
In questo contesto, è logico aspettarsi che il prezzo delle esportazioni cinesi abbia un’influenza significativa sul prezzo doganale dell’UE, come mostrato nel grafico sottostante.
Dal grafico emerge chiaramente che il prezzo FOB (Free on Board) delle esportazioni cinesi anticipa di uno o due mesi i prezzi doganali dell’UE. Questa correlazione rende la conoscenza dei prezzi cinesi un fattore chiave per prevedere le tendenze dei prezzi europei.
Conclusions
Mentre Europa e Stati Uniti mantengono una leadership quasi incontrastata nella produzione di farmaci, la situazione è diversa per l’industria delle materie prime farmaceutiche. In questo settore, la Cina e, successivamente, l’India hanno compiuto notevoli progressi negli ultimi decenni, portando a una crescente dipendenza dell’industria farmaceutica europea dalle materie prime prodotte in Asia. Questa dipendenza comporta anche maggiori rischi di approvvigionamento. Le dinamiche variano a seconda delle materie prime, con casi estremi come quello della lisina, in cui la produzione cinese occupa una posizione di leadership indiscussa.
Note: La supply chain riguarda tutte le attività che trasformano le materie prime in prodotti finiti per renderli disponibili ai clienti. Sono incluse le operazioni di sourcing, progettazione, produzione, magazzinaggio, spedizione e distribuzione.