Schillaci su approccio ‘One Health’: “La salute umana e quella ambientale sono inscindibili”
“I cambiamenti climatici, il riscaldamento globale, la perdita di biodiversità, l’antibiotico-resistenza e l’inquinamento atmosferico, che rappresenta il principale fattore di rischio ambientale per la salute, confermano l’urgenza di guardare al domani con una visione One Health, implementando un approccio integrato, inclusivo e multidisciplinare per tutelare la salute degli ecosistemi e di tutti gli esseri viventi”.
È quanto ha spiegato il ministro della Salute, Horace Schillaci, intervenendo all’evento Le due culture dell’Istituto Biogem di Ariano Irpino che si è svolto il 6 settembre.
“Il concetto di salute planetaria – sottolinea Schillaci – è un principio inderogabile da seguire: è solo in quest’ottica che è possibile affrontare le principali sfide sanitarie e ambientali del presente e del futuro”. Questo approccio, ha proseguito il ministro, “è valorizzato nella Missione Salute del Pnrr, nonché all’interno del Piano Nazionale della Prevenzione 2020-2025, per promuovere la salute attraverso stili di vita corretti e sani e un modello di sviluppo sociale ed economico basato sull’uso sostenibile delle risorse ambientali”.
Roberto Tobia, segretario di Federfarma nazionale e componente del Tavolo One Health Alliance Italia che affianca l’omonimo intergruppo parlamentare, ha commentato così le parole del Ministro: “L’approccio integrato One Health si sposa bene con l’evoluzione della farmacia, che vede la collaborazione tra tutti i professionisti della salute per un’efficace presa in carico del paziente in un’ottica interdisciplinare. Penso anche che la farmacia e il farmacista possano avere un ruolo nella sensibilizzazione dei cittadini sulle tematiche One Health.
Negli anni della pandemia abbiamo svolto un importante lavoro di informazione ed educazione dei cittadini, con i quali manteniamo un canale di comunicazione preferenziale e un rapporto di fiducia costante. Siamo pronti a mettere a disposizione la nostra esperienza e le nostre farmacie”.
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Note
Al patologo tedesco Rudolf Virchow si attribuisce la paternità del termine “zoonosi”, per indicare le infezioni trasmissibili fra animali ed esseri umani, attraverso il fenomemo dello spillover. Già nel diciannovesimo secolo Virchow sosteneva che fra salute umana e salute animale non c’erano e non avrebbero dovuto esserci linee di demarcazione. Il concetto di “medicina unica” era comunemente accettato, così come le ricerche collaborative fra veterinari e medici. Nei decenni successivi questo modello cadde perlopiù nel dimenticatoio, risorgendo di tanto in tanto, in concomitanza di nuove minacce infettive. Poi, soprattutto in risposta all’influence aviaria, negli anni Duemila le principali istituzioni internazionali iniziarono ad incoraggiare ogni paese ad adottare e sviluppare «il concetto di One Health, consolidando i legami fra i sistemi sanitari umani e veterinari, per migliorare la preparazione nei confronti dei rischi pandemici e per la sicurezza dell’umanità» (dalla conferenza ministeriale internazionale di New Dehli, 2007). Negli anni più recenti, il concetto di “una salute” si amplia, accogliendo oltre alla salute umana e a quella animale, l’altrettanto inscindibile salute degli ecosistemi in cui viviamo.
The modello One Health si applica a molte problematiche diverse, fra cui:
- there resistenza agli antibiotici
- le malattie zoonotiche, come la rabbia e l’antrace
- le malattie trasmesse da vettori, come la malattia di Lyme, la dengue, chikungunya e la malattia di Chagas
- le infezioni alimentari (la campilobatteriosi è la più diffusa in Europa) e la sicurezza alimentare.
(Source: Fondazione Veronesi)
Editor's note: Sembra di dire una banalità, ma ci sembrerebbe opportuno cominciare a far funzionare il nostro Servizio Sanitario Nazionale