Troppe informazioni, tutte insieme, in un breve spot pubblicitario, possono interferire nella comprensione del messaggio da parte dei consumatori? E’ la riflessione avviata negli Stati Uniti dalla Food and Druga Administration, che sta pensando di consentire alle aziende che producono pubblicità su radio e tv dei loro medicinali, di accorciare la lista di informazioni sui rischi che fino a oggi sono state costrette a elencare durante i pochi secondi a disposizione.
Con il rischio, pensa la Fda, di mandare in tilt il cervello di chi ascolta. Il piano è valutare se indicare un numero minore di rischi non sia solamente privo di conseguenze, ma anzi aiuti i pazienti a capire meglio le informazioni più importanti, sempre in merito ai pericoli legati alle terapie farmacologiche che vengono presentate negli spot, consentiti Oltreoceano ma vietati in Europa (se non per i prodotti da banco).
Inoltre, lo studio cercherà di capire se è sufficiente indicare di leggere le informazioni relative ai rischi non evidenziati nella pubblicità.
L’esperimento consisterà nel mostrare ai volontari quattro diversi spot, con il minimo e con il massimo di informazioni sui rischi, testando poi la qualità e la quantità di concetti che saranno stati in grado di assorbire.