Ministero della Salute, al via la riforma. Ecco come cambierà
Via la segreteria generale, al suo posto quattro dipartimenti per coordinare meglio i lavori delle direzioni generali: il Ministero della Salute cambia volto, e lo fa insieme agli altri dicasteri
Via la segreteria generale, al suo posto quattro dipartimenti per coordinare meglio i lavori delle direzioni generali: il Ministero della Salute cambia volto, e lo fa insieme agli altri dicasteri.
È legge il decreto 173/2022 sul riordino delle attribuzioni dei Ministeri che –tra le altre cose– istituisce il Ministero dell’Istruzione e del Merito: l’ultima approvazione è avvenuta in Senato con 88 sì e 62 no.
Per quanto riguarda il dicastero oggi guidato dal professor Orazio Schillaci, l’entrata in vigore della legge –da non confondere con quella che riforma l’agenzia del farmaco-Aifa, anch’essa approvata da pochissimo– rivoluziona l’attuale modello organizzativo basato su un segretario generale e 12 direzioni generali trasformandolo in un nuovo modello con 4 dipartimenti e 13 direzioni generali (si è creato anche un posto per un nuovo direttore generale, finanziato “sacrificando” quattro posizioni di dirigente sanitario).
Il testo di legge non dice molto altro, o meglio rimanda ad un decreto attuativo/regolamento funzioni e compiti dei nuovi quattro dipartimenti, istituiti a norma del decreto 300/1999 articolo 4. Il regolamento in arrivo individuerà ex novo gli uffici di livello dirigenziale generale, il numero, le funzioni e la distribuzione delle cariche di dirigenza.
Nell’articolo 6 bis al Dl 173/22, che per la cronaca è stato inserito in fase di conversione in Parlamento, si specifica che i dipartimenti assicureranno l’esercizio “organico ed integrato” delle funzioni del ministero articolandosi su grandi aree di materie omogenee: in pratica quattro uffici di coordinamento assumeranno i compiti fin qui attribuiti alla Segreteria generale del Ministero.
Il Capo Dipartimento come da decreto legge 300/99 articolo 5, svolgerà compiti di coordinamento, direzione e controllo degli uffici di livello dirigenziale generale di sua competenza, determinerà i programmi per attuare gli indirizzi del Ministro, allocherà risorse umane, finanziarie e strumentali per realizzare i programmi e terrà relazioni con gli organi competenti dell’Unione europea nelle questioni attinenti al proprio dipartimento; i quattro capi dipartimento riferiranno al Ministro dell’attività svolta dagli uffici e lo faranno al posto del Segretario Generale, figura quest’ultima che resta fino alla data di entrata in vigore dei nuovi regolamenti, e che non va confusa con il Capo della Segreteria Tecnica ed il Capo di Gabinetto, a loro volta interessati più alla scrittura degli atti amministrativi decisi al Ministero.
Come sopra accennato, le modifiche avverranno senza oneri aggiuntivi per le finanze pubbliche.
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Decreto Legislativo 30 luglio 1999, n. 300
Proposta emendativa approvata 6.bis