Dopo il caso dei 20 operatori sanitari fra medici e infermieri che hanno partecipato a una festa in uno dei reparti dell’ospedale pediatrico Giovanni XXIII a Bari, anche nella Asl di Taranto sono saltate le misure anti-Covid per festeggiare una ricorrenza: il compleanno di un alto dirigente dell’azienda sanitaria, che poi è risultato positivo al Coronavirus.
L’evento risale ai primissimi giorni di ottobre. E per questo è scattato l’isolamento fiduciario nei confronti di una quarantina di dipendenti in servizio nella stessa azienda, che sono tornati a lavoro soltanto lunedì 12 ottobre dopo che, almeno per loro, l’esame del tampone ha dato esito negativo.
Source La Repubblica del 13 ottobre 2020
La notizia della festa durante l’orario di servizio, con tanto di baci e abbracci immortalati con post e fotografie dagli stessi partecipanti sui social, era stata confermata dall’azienda ospedaliera Policlinico di Bari, dalla quale dipende l’ospedale e che aveva acquisito le foto su Facebook per identificare i partecipanti. A scopo precauzionale, gli ambienti del reparto coinvolto sono stati sottoposti a procedure di sanificazione.
Editor's note: Ancora una volta è dimostrato che non sono gli ISF, anche se possibile, che applicano tutte le norme di protezione individuale, che portano il virus ma è lo stesso personale sanitario che, non vivendo in un ambiente isolato, ha comunque una vita sociale personale dove può contagiarsi e diventare esso stesso portatore. Vietare l’accesso agli ISF, che non vanno però nelle aree di degenza, è una scelta irrazionale che serve solo a nascondere la mancanza di protocolli di “gestione del rischio” che, soli, potranno garantire l’efficacia delle misure adottate.