Roma, 2 ottobre – Il pm di Roma ha chiesto condanne per oltre 300 anni di carcere nei confronti di un gruppo di farmacisti, medici e informatori scientifici finiti sotto inchiesta tra il 2002 e il 2006 per l’accusa di produzione e traffico di sostanze stupefacenti e anoressizzanti.
Secondo quanto riferisce un lancio dell’Ansa, il pubblico ministero Maria Teresa Gerace, davanti ai giudici della quarta sezione penale, ha sollecitato condanne dai 7 ai 30 anni di carcere.
Nutrito e variegato, dalla truffa al commercio illegale di sostanze stupefacenti, il ventaglio dei reati contestati (anche a quattro medici di base e due titolari di farmacia romani). Tra le altre contestazioni, quella relativa alla prescrizione e dispensazione di preparati contenenti sostanze anfetaminiche ad azione anoresizzante e dopante, pericolose per la salute, anche per gli effetti di dipendenza provocati negli ignari consumatori, confezionati in contenitori privi di etichetta o su cui venivano riportati principi attivi diversi da quelli reali. La loro produzione avveniva con la complicità di farmacisti che si avvalevano di laboratori e locali di deposito clandestini. Nella produzione illecita di composti galenici, secondo l’accusa, venivano anche utilizzati principi attivi farmaceutici contraffatti (come il sildenafil) importati illegalmente da paesi extraeuropei.
La complessa operazione, condotto nel tempo a più riprese, portò al sequestro di 15.000 ricette false, 181 indagati e a 380 perquisizioni. Il business criminale sarebbe stato gestito da più sodalizi composti soprattutto da figure professionali del mondo sanitario e farmaceutico, aveva la sua base operativa Roma e ramificazioni in tutto il Lazio, Lombardia, Emilia Romagna, Marche, Toscana, Puglia, Campania, Calabria e Sicilia. Tra i reati contestati, a seconda delle posizioni, anche l’associazione per delinquere finalizzata alla produzione e al traffico di sostanze stupefacenti e dopanti.
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