In una lunga intervista al “Fatto Quotidiano” il ministro Giulia Grillo dice che vuole ridurre il costo dei ticket e tagliare la spesa per i farmaci, “perché ora si spende male”. E rivendica l’obbligo flessibile sui vaccini, “su cui si è fatta molta esagerazione”. Nel suo ufficio sul Lungotevere il ministro della Salute Giulia Grillo, medico e deputata per i Cinque Stelle, racconta la sua idea di sanità.
Il superticket è stato introdotto nel 2011 e prevede un costo aggiuntivo di dieci euro su ogni ricetta per le prestazioni di diagnostica e specialistica. Ogni regione può applicarlo in modo diverso: si va da chi non lo applica, a chi lo applica in base al reddito o al servizio, finendo con chi lo applica per tutti i pazienti nella stessa maniera. Il superticket, ad oggi, non viene pagato in alcune regioni come Sardegna, Valle d’Aosta, Basilicata e da poco anche nel Lazio.
Per rimodulare e abolire il superticket la farmaceutica è il primo fronte indicato sul quale intervenire: “A fronte di tagli drastici ai servizi della sanità, la spesa per i farmaci è lievitata fino a sfiorare i 30 mld. E questa spesa è esplosa perché non è stata governata”.
Questo non vorrà dire “togliere medicinali – assicura Grillo – ma smettere di spendere troppo, cioè male, in alcuni settori. Bisogna intervenire innanzitutto sul costo di farmaci pure preziosi, come quello per la cura dell’epatite C. Ma in generale si è verificata troppo spesso l’estensione dell’indicazione terapeutica per alcuni prodotti, senza controlli. E ne hanno tratto vantaggio solo le aziende”.
Grillo anticipa che il Tavolo da lei istituito starebbe per dare le sue prime indicazioni politiche e operative per ridurre la spesa: “Il tavolo ha quasi ultimato un documento di indirizzo politico”.
Grillo torna anche sui vaccini con l’obbligo flessibile: “È lo stesso sistema che usano in Spagna e Germania”.