A Roma il Summit Ehfcn per tutela sistemi sanitari da frodi
Rooma, 16 giu. (AdnKronos Salute) – Tra frodi, sprechi e abusi nell’assistenza sanitaria, l’Italia manda in fumo 6 miliardi di euro di denaro pubblico. Ma dal confronto con gli altri Paesi europei la corruzione in sanità sembra dilagare in quasi tutto il continente. I tipi di frode più diffusi sono soprattutto la non conformità alle regole di fatturazione e, più in particolare, la fatturazione di servizi sanitari male o mai erogati. Per una lotta comune e coordinata a difesa del ‘sistema sanitario europeo’, oggi, per la prima volta in Italia 50 delegati di 14 Paesi Ue si sono riuniti in un summit internazionale organizzato da Ehfcn (European Healthcare Fraud & Cirruption Network) a Roma.
Secondo i Rapporti nazionali di 9 Paesi Ue (Italia, Belgio, Francia, Regno Unito, Polonia, Portogallo, Paesi Bassi, Lituania e Slovenia) su corruzione e sanità, raccolti nel volume ‘Healthcare Fraud, Corruption and Waste in Europe’, si tratta di un male comune. Solo nel Regno Unito 4.819 episodi di frodi sono state registrate a danno del sistema sanitario nel biennio 2014-2015. In Francia l’attività anticorruzione di Stato dell’Assurance Maladie ha recuperato 220 milioni di euro nel 2016 e nell’anno precedente circa 231,5 milioni. In Belgio l’autorità di ispezione sanitaria governativa, il Meid, ha individuato 1.225.585 infrazioni nel 2015.
“I dati pubblicati dai Paesi sono difficili da confrontare a causa dei differenti metodi di valutazione vigenti – spiega Renè Jansen, presidente Ehfcn – Per uniformare i criteri di analisi e controllo della corruzione a livello europeo, Ehfcn ha messo a punto la ‘matrice di tipologia degli sprechi’, un importante strumento di analisi per la segnalazione della frode sanitaria, che consente standard uniformi e di cui auspichiamo la diffusione nei Paesi del Network europeo”. Tra le frodi più diffuse il ricarico per cure eccessivamente costose.La relazione britannica menziona gli errori causati da dichiarazioni come i ‘pagamenti impropri’ (34 casi), mentre in Polonia i costi di degenza ospedaliera sono rimborsati e ciò porta a ‘nascondere’ un paziente (dentro l’ospedale). Il ricarico per servizi non erogati In Italia (nello specifico nel privato) si manifesta con la falsificazione dei documenti.
In altri Paesi con la prescrizione di farmaci non assegnati (nel Regno Unito segnalati 114 casi di multi-registrazione di medicinali). In Portogallo la prescrizione di trattamenti e medicinali complementari ammonta al 36% delle infrazioni.L’Italia spicca poi nella fornitura di servizi inutili: relativamente alti sono i parti cesarei in alcune regioni (il 50% delle nascite contro la media Oms del 15%).
“Tra sprechi, inefficienze e corruzione i sistemi sanitari perdono un quinto delle risorse. Ma mentre nella maggior parte dei Paesi si registra la diffusione di frodi, in Italia il fenomeno corruttivo ha assunto ormai una dimensione strutturale – afferma Francesco Macchia, presidente di Ispe Sanità – Questo per la differente natura dei servizi, finanziati in prevalenza dalla fiscalità generale nel Sud Europa e su base assicurativa al Nord. Per cui in molti Paesi nordeuropei sono sotto osservazione le irregolarità contabili, mentre al Sud prevalgono corruzione e favoreggiamento. Servono strategie generali per difendere il sistema sanitario europeo che rappresenta il 9% del Pil dei Paesi europei”.
Il Belgio ha svolto 886 indagini individuali nel 2015. I rimborsi finanziari vanno da 11,5 milioni del Belgio a 231 milioni della Francia nel 2015, a 449 milioni nel 2014 nei Paesi Bassi. In Polonia sono state imposte sanzioni per 217 mila euro. La Francia ha avviato circa 6.500 azioni legali nel 2015, mentre il Portogallo ha effettuato 92 procedimenti disciplinari. La Polonia ha ricevuto 158 notifiche riguardanti crimini sospetti.
Tra gli elementi critici comuni ai Paesi riuniti da Ehfcn nella lotta alla corruzione e alle frodi in sanità, in primo luogo emerge la mancanza di una cultura antifrode e anticorruzione efficace, seguita da complessità e incertezza delle normative, mancanza di finanziamenti strutturali e risorse umane e dispersione dei compiti tra gli stakeholder. Dunque, per migliorare la lotta comune su questo fronte servono una più ampia collaborazione internazionale (scambio di informazioni, metodi e best practice da condividere), professionalizzazione dei principali stakeholder, sviluppo della sanità digitale e attuazione di piani nazionali anticorruzione.
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