Oltre 171.000 i lavoratori interessati in più di 2.900 imprese del settore chimico-farmaceutico. 123 euro la richiesta di aumento salariale 2016-2018. Approvate le linee-guida anche per le piattaforme di altri settori industriali e dei servizi a rete.
Gli esecutivi unitari di Filctem-Cgil, Femca-Cisl, Uiltec-Uil, riuniti a Roma oggi (1 luglio), hanno dato il via libera all’ipotesi di piattaforma per il rinnovo del contratto del settore chimico-farmaceutico (oltre 171.000 i lavoratori interessati, dipendenti da più di 2900 imprese) in scadenza il 31 dicembre 2015. Ora l’ultima parola spetta alle assemblee dei lavoratori, in maniera tale da consentire l’avvio delle trattative – presumibilmente a settembre, subito dopo l’Assemblea dei quadri e delegati per il varo definitivo – con le associazioni imprenditoriali di riferimento (Federchimica, Farmindustria, Assocerai, Anicta – Confindustria, alle quali sono già state inoltrate le lettere di disdetta).
Gli esecutivi unitari hanno anche approvato le linee-guida per le piattaforme contrattuali di altri importanti rinnovi di contratti in settori industriali e dei servizi a rete (gomma-plastica, energia e petrolio, gas-acqua, occhiali, Pmi Unionchimica-Confapi) in scadenza sempre al 31 dicembre 2015 e/o prossimi alla scadenza, a cominciare da quelli del settore manifatturiero, tessile-abbigliamento in testa.
Il dispositivo finale approvato dagli Esecutivi contiene, tra l’altro, una importante presa di posizione dei sindacati che vale la pena riportare per intero: (…) “Filctem-Cgil, Femca-Cisl, Uiltec-Uil, nel tentativo di rafforzare il tessuto unitario e sviluppare sempre più la capacità di rappresentanza dei lavoratori finalizzata al miglioramento delle tutele, si impegnano ad una gestione e ad una conclusione unitaria dei rinnovi contrattuali”.
“Non è stato facile – dicono Emilio Micelli, Sergio Gigli, Paolo Pirani, rispettivamente segretari generali di Filctem, Femca, Uiltec – : in un paese ancora in crisi di recessione, in presenza di una instabilità economica che scoraggia investimenti e consumi, è necessario riattivare politiche industriali e dinamiche salariali di sostegno al reddito”. “I contratti nazionali vanno rinnovati presto e bene – insistono i tre leader sindacali – e devono garantire, tenuto conto degli andamenti economici, la difesa del potere di acquisto attraverso l’incremento dei minimi contrattuali, il miglioramento del welfare contrattuale e delle prestazioni lavorative”. “Sfidiamo gli imprenditori ad aprire subito i tavoli di trattativa e ad orientare i loro piani verso una maggiore innovazione di prodotto e di processo, di investimenti a loro sostegno – in particolare nella ricerca – per sostenere una competizione mondiale sempre più complessa, non fosse altro perché le idee di deregulation, dello sfruttamento delle risorse, di dumping sociale, del contenimento dei costi e dei diritti dei lavoratori hanno clamorosamente fallito!”. “Ecco perché insistiamo – concludono i tre segretari generali – affinché tutte le ipotesi di piattaforme contengano i necessari miglioramenti dei provvedimenti legislativi relativi al lavoro in relazione alla conciliazione dei tempi di vita e di lavoro, alla conferma dei codici di disciplina e alla tutela dai licenziamenti collettivi”.
La sintesi della piattaforma
1. E’ di 123 euro la richiesta salariale dei sindacati per il triennio 2016 – 2018 soprattutto incentrata al rafforzamento e alla difesa del potere di acquisto dei minimi salariali dei lavoratori, delle prestazioni lavorative e delle politiche formative. Ma c’è di più: si conferma la centralità della distribuzione dei risultati di produttività a livello aziendale e di gruppo e il rafforzamento del “welfare contrattuale” sia nazionale che in azienda.
2. There bassa occupazione, che pure si profila anche per i prossimi anni, rimane la piaga da combattere: il contratto nazionale di lavoro e il suo ruolo forte e rinnovato per rispondere alle grandi sfide in atto, può (e deve) contribuire ad affrontare il problema dei giovani che non trovano lavoro e di chi il lavoro lo ha perduto.
3. Ma occorrono relazioni industriali sempre più partecipative e di indirizzo per uno sviluppo, per l’estensione e qualificazione della contrattazione di 2° livello a cui dare più responsabilità e compiti ma anche più strumenti, di tipo fiscale e contributivo primarily. Relazioni industriali e partecipazione che, peraltro, devono evolvere per coinvolgere sempre più i lavoratori, a partire dal confronto preventivo sui piani industriali, finanziari e gestionali dell’impresa. In questo senso occorre consolidare e migliorare Osservatori e Comitati aziendali per affidare loro materie come le politiche degli investimenti, progetti di sviluppo, le dinamiche salariali complessive.
4. Va avviata, secondo i sindacati, una riflessione sulla riduzione dei contratti e dei Fondi pensione in una logica di filiera produttiva da un lato e, dall’altro, di come le risorse dei Fondi pensione possono contribuire allo sviluppo del paese.
5. La formazione poi è un tema sempre più strategico e lo sarà sempre di più sul piano della qualità del lavoro, della stessa prestazione e della professionalità. Dunque la priorità è l’introduzione di 2 giorni annui di formazione obbligatoria per tutti i lavoratori, oltre alla istituzione della figura del delegato alla formazione e il miglioramento dell’Obc (l’organismo bilaterale per la formazione chimica, n.d,r.) per programmare e indirizzare piani di formazione continua da sviluppare in azienda.
6. Occorre tenere alto il presidio sui temi dell’ambiente, salute e sicurezza, nonostante si siano raggiunti importanti risultati in questi anni grazie soprattutto all’impegno degli Rlssa, per i quali è necessario oggi aumentare a 16 ore la formazione per l’aggiornamento annuo. Sul fronte più specifico della salute si ritiene di avviare un progetto nazionale per migliorare la qualità della vita all’interno e all’esterno dei luoghi di lavoro relativo alla prevenzione, da attivare a livello aziendale/territoriale. Il campo degli appalti poi necessita di un sistema di ulteriori iniziative e controlli sulle metodologie di lavoro e sulle procedure di sicurezza, a cominciare da maggiori informazioni e coinvolgimento sui criteri con i quali vengono concessi gli appalti (la “qualifica” dei fornitori – sostengono i sindacati – deve vedere l’Rlssa in un ruolo attivo).
7. Un nuovo fronte si è aperto anche su tecnologie e prodotti (biotecnologie e nanotecnologie) rispetto alle quali le conoscenze risultano carenti ma in evoluzione: i sindacati propongono l’istituzione di un Comitato nazionale sui nuovi prodotti (biocompatibili e a risparmio energetico) che hanno un impatto sul territorio.
8. Tra i capitoli di rilievo poi quello dei diritti e delle tutele: affrontare i temi dello smart-working, del lavoro flessibile, del telelavoro, del miglioramento delle norme dei congedi (per quello per paternità si propongono 2 giorno in più di permesso retribuito, n.d.r.) e dei permessi per gestire i problemi familiari, significa dare risposte concrete alle persone ma anche “ritorni” per la produttività e la qualità del lavoro. Quanto ai licenziamenti collettivi vanno garantiti a tutti i nuovi assunti le disposizioni previste dagli art. 4, 5, 24 della law 223/1991 sulla normativa del lavoro. Sui disciplinary measures, deve essere riconfermato il sistema di tutele previste dal contratto nazionale in materia di progressività e proporzionalità delle sanzioni.
9. For the contrattazione di secondo livello, i sindacati ritengono utile il rafforzamento, la sua estensione e la sua qualificazione attraverso un rinnovamento della normativa del contratto, in un quadro di relazioni industriali che condivida e sostenga tali obiettivi e sviluppi una interrelazione tra i due livelli: bisogna fare una operazione “verità” che chiarisca soprattutto ruolo, compiti, materie, strumenti delegati al contratto di 2° livello (sia aziendale, di gruppo, che territoriale) badando in particolare alle specificità delle imprese a dimensione internazionale. Una struttura più chiara dunque – osservano i sindacati – e nuovi compiti da delegarle, come ad esempio l’organizzazione del lavoro, gli inquadramenti, la formazione, il welfare.
10. Infine proprio il tema del welfare contrattuale, da sempre strumento forte di tutela dei lavoratori che ha visto i chimici esprimere esperienze importanti a livello contrattuale (“Fonchim”, il fondo integrativo di previdenza, e “Faschim” quello relativo alla sanità, n.d.r.). I sindacati in particolare chiedono: 1) di aumentare il contributo aziendale per “Fonchim”per tutti i lavoratori iscritti e di estenderlo a quelli non iscritti; 2) un contributo aziendale al lavoratore da destinare all’assistenza integrativa sanitaria delle famiglie.
Documento conclusivo Esecutivi
> Comunicato stampa unitario/1
> Regolamento per il rinnovo dei contratti
CCNL 2012-2015 (Ipotesi accordo, ISF vedi pag. 9)
Per gli Informatori vedi pag. 19 e 47 e 48: CCNL 2012-2015
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