Non si farà più la riforma del Prontuario per categorie «terapeuticamente assimilabili» che avrebbe dovuto ridurre di 400 milioni la spesa farmaceutica territoriale. Questo almeno è l’orientamento che – secondo quanto anticipato ieri da Sanità24 – starebbe emergendo nel confronto avviato da Governo e Regioni sui tagli da 2,3 miliardi al Fondo sanitario 2015. L’intenzione è quella di arrivare a un’intesa (inutilmente cercata negli ultimi cinque mesi) entro il 2 luglio, quando il presidente Sergio Chiamparino e i vertici della Conferenza delle Regioni si presenteranno dimissionari per il rinnovo degli incarichi.
Consisterebbe dunque in questa “rinuncia” quell’alleggerimento degli interventi a carico della farmaceutica di cui aveva parlato lo stesso Chiamparino al termine della Conferenza di giovedì scorso: stiamo lavorando a un accordo con il Governo, aveva detto, e i tagli al farmaco dovrebbero essere limati. Resta invece in piedi la richiesta delle Regioni di un eventuale payback in caso di sforamento del Fondo speciale sui farmaci innovativi (epatite C e via di seguito) istituito dalla Legge di Stabilità: 500 milioni per quest’anno, che a detta dei governatori potrebbero non bastare. iL ministero della Salute sta valutando la proposta, in ogni caso le farmacie non sono coinvolte perché si tratta comunque di spesa ospedaliera.
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