Egr. Lorenzo Ferroni
Egr. Valerio Di Filippo
BAIN & COMPANY ITALY
Oggetto: Tiro al bersaglio
Leggiamo una nota di Lorenzo Ferroni e Valerio Di Filippo partner di BAIN & COMPANY ITALY dal titolo “Le sfide del settore farmaceutico in Italia” pubblicata su “Quotidiano Sanità” del 24 giugno 2013.
Tra le altre cose:
….”Ancora oggi , una parte davvero rilevante degli investimenti delle aziende farmaceutiche è dedicata all’informazione medico scientifica di tipo tradizionale, incentrata quindi sulla quantità di medici visitati e sulla produttività delle visite stesse. La oramai effettiva riduzione dell’influenza del medico prescrittore determina quindi la necessità di un profondo ripensamento della quantità di investimenti a loro dedicati, delle leve e delle argomentazioni utilizzate, e dei modelli di supporto del portafoglio prodotti “ .
E’ vero. Dovendo battere una concorrenza più agguerrita , più allargata e più protetta e sostenuta da leggi dello Stato, le aziende dovranno sicuramente aumentare gli investimenti da destinare agli Informatori Scientifici del Farmaco.
E’ noto a tutti, infatti, e certamente agli addetti al settore, che il lavoro da noi prodotto sia di grosso impatto sociale , assicurando, nel contempo, ricchezza alle nostre aziende.
Ne consegue, – anche – che l’informazione scientifica non possa essere considerata un’area di costo, ma solo investimento produttivo.
Se le aziende produttrici di farmaci generici – come asseriscono – desiderano aumentare l’incidenza delle quote di mercato, data per scontata la qualità dei loro prodotti, non dovranno fare altro, che portare dalla loro parte i migliori Informatori Scientifici, strappandoli alla concorrenza.
Il tutto, naturalmente, nell’ambito delle leggi dello Stato, che dettano regole precise e inequivocabili.
Che – di fatto – certificano l’insostituibilità dell’Informatore Scientifico, per l’aggiornamento medico su nuovi e meno nuovi prodotti.
Per rassicurare, insomma, BAIN & COMPANY che questo sarà sempre un mestiere attuale, seppure con dinamiche che la modernità richiede, ma senza sconvolgimenti.
Sarebbe epocale il rischio, per la collettività, se si riducesse, ovvero annullasse il numero delle informazioni professionali su un farmaco.
Sono lieto, pertanto, che Bain & company abbia identificato il vero problema e lo abbia portato all