Cari colleghi, amici e lettori di questo sito, nonostante le ferie estive ed il caldo imperante qualche nostro miope collega non tralascia l’occasione per dire la sua.
Ho letto l’editoriale a firma Effe su uno dei principali siti del nostro settore e debbo purtroppo dissentire con il collega che ha effettuato una analisi a dir poco disattenta se non completamente errata del problema.
Non voglio entrare in una diatriba pro o contro le aziende farmaceutiche o pro o contro il governo, non mi interessa, ma debbo comunque dire "che chi semina vento poi raccoglie tempesta".
Il collega ritiene a suo parere che l’isf con questa ultima operazione del governo sulla spending review sia divenuto come un dinosauro in fase di estinzione. Dissento fortemente e mi spiego meglio.
Secondo questa nuova norma il medico deve indicare il principio attivo sulla ricetta, innanzitutto non è chiaro se questo valga solo sul ricettario del SSN oppure anche su quello bianco del medico e poi comunque il legislatore ha previsto anche la possibilità di inserire, se il medico lo ritiene opportuno, il nome del farmaco griffato in ricetta, dandone una motivazione stringata.
Ecco che qui, il nostro ruolo diventa fondamentale. Normalmente un medico potrebbe anche decidere di prescrivere per non avere "problemi" il nome scientifico del farmaco anzich&eac