Ad avviare il ‘vivace’ dibattito è stato Giacomo Milillo, segretario della Federazione italiana medici di medicina generale (Fimmg). Nella mattinata di ieri, una sua nota riportava: "I farmaci generici sono una risorsa importante da valorizzare, ma è profondamente sbagliato difendere a tutti i costi la sostituibilità come continua a fare il presidente di Assogenerici, Giorgio Foresti".
Per Milillo, infatti, "il farmaco a brevetto scaduto, e fra questi il generico, deve essere scelto e prescritto direttamente dal medico. Per questo abbiamo respinto sempre categoricamente le ipotesi avanzate in più occasioni dal presidente di Assogenerici, di prevedere un premio economico per i medici che prescrivono molti generici. Riteniamo queste proposte offensive e paragonabili al comparaggio.
Sosteniamo ormai da anni l’uso privilegiato dei farmaci con brevetto scaduto in generale e dei generici in particolare, ma ci opponiamo alla loro sostituibilità".
Interviene nel pomeriggio il presidente di Farmindustria, Massimo Scaccabarozzi, che a Pharmakronos afferma: "Quando il brevetto di un farmaco scade, lo Stato inizia subito a risparmiare. Ma la questione della sostituibilità dei generici non deve riguardare né i medici, né lo stesso Stato. E’ un problema interno all’industria, che deve giustamente fare concorrenza". "Si tratta solo di quote di mercato- aggiunge Scaccabarozzi – inoltre, non credo si possa dire che il decreto ‘Salva Italia’ non abbia dato impulso ai generici, perché prevede l’obbligo di informazione da parte dei medici ai pazienti sull’esistenza dei generici. Insomma, forse AssoGenerici ha dati parziali. Ma se il mercato degli equivalenti non cresce, è solo perché il mercato generale non cresce".
Pronta la risposta di Foresti, che attraverso una nota tuona: "Le posizioni espresse dalla Fimmg sono un oggettivo contributo al clima di disinformazione in cui da sempre si muovono le politiche del farmaco in Italia. Innanzitutto, non ho mai proposto di incentivare economicamente la prescrizione dei generici e, se si vuole parlare di comparaggio, non è certo tra i produttori di equivalenti che si possono trovare esperti in materia. Quanto alla polemica sulla sostituibilità e le esigenze professionali dei medici che rifiutano di assumersi responsabilità indipendenti dalla loro volontà è il caso di dire una volta per tutte che questa responsabilità è avvertita soltanto in Italia, mentre nel resto d’Europa