Una storia, particolare, di malasanità. E’ quella raccontata dal film “Il venditore di medicine” che, con la regia di Antonio Morabito, all’attivo diversi documentari e cortometraggi, avrà tra i suoi protagonisti Claudio Santamaria. Da quanto è trapelato, le riprese saranno effettuate in Alto Adige.
L’attore romano, che ha esordito sul grande schermo in “Fuochi d’artificio” agli ordini di Leonardo Pieraccioni, in questa pellicola interpreterà il quasi quarantenne Bruno, un informatore medico senza scrupoli. Veramente disposto a tutto, compreso corrompere i medici a patto che questi prescrivano ai loro assistiti i prodotti della casa farmaceutica di cui l’uomo è dipendente. Il giro d’affari non è alto in questa fase, i vertici aziendali parlano da tempo di tagli al personale, e di conseguenza tutti gli addetti sono sotto costante pressione temendo che da un giorno all’altro si materializzi il loro licenziamento. Da qui la decisione del protagonista, pur di mantenere il posto di lavoro e di conseguenza il suo stile di vita agiato, d’ingannare e tradire la fiducia anche delle persone che gli sono più vicine.
La pellicola parla delle dinamiche sociali e di potere che sembrano ormai diventate una tipicità dell’Italia dei nostri giorni.
Le vicende di Bruno non attireranno certo le simpatie degli spettatori. Ma in realtà questa figura non è altro che il frutto della società in cui siamo immersi. Ne incarna alla perfezione le contraddizioni, le ansie e anche la certezza di rimanere impuniti qualsiasi cosa si faccia.
Un ruolo senza dubbio di grande spessore quello affidato a Santamaria dopo i successi ottenuti, per fare qualche esempio, in “L’ultimo Capodanno” di Marco Risi, “L’assedio” di Bernardo Bertolucci, “L’ultimo bacio” di Gabriele Muccino, “Ma quando arrivano le ragazze?” di Pupi Avati e “Romanzo criminale” di Michele Placido. (Marco Fornara)
19 gennaio 2012 –