(ANSA) – COURMAYEUR (AOSTA), 17 AGO – Circa 56 miliardi all’anno sprecati per mancanza di efficienza, cattiva gestione, errori e frodi nell’assistenza sanitaria dei paesi dell’Unione europea. Una cifra che rappresenta il 6% dei bilanci sanitari nazionali. I dati sono stati forniti da Paola Testori Coggi, direttore generale per la salute e i consumatori della Comunità europea, ospite degli ‘Incontri di Courmayeur.
Considerando che ”una elevata spesa pubblica in campo sanitario non comporta necessariamente un migliore stato di salute della popolazione” gli obiettivi che la Ue si è posta per il 2020 orientano i sistemi sanitari nazionali ”alla qualità e allo stesso tempo alla sostenibilità per le finanze pubbliche”.
”Uso di farmaci generici, sistema di valutazione delle prestazioni sanitarie, individuazione e scambio di buone pratiche tra i paesi europei, razionalizzazione del sistema ospedaliero e migliore armonizzazione con le cure primarie”: sono questi alcuni degli elementi fondamentali per raggiungere gli obiettivi comunitari secondo Paola Testori Coggi. In evidenza, inoltre, lo scarso peso, in termini economici, dato dall’Italia alla prevenzione: soltanto l’1,4% della spesa totale, contro il 3% della media Ue.
Durante l’incontro è emerso anche il deficit europeo di personale sanitario: ”entro il 2020 mancheranno un milione di operatori e il 15% delle cure necessarie non saranno coperte in mancanza di un adeguamento tra domanda e offerta per il personale e di più attraenti condizioni di lavoro”. Vista la crescente aspettativa di vita – gli ultraottantenni sono aumentati del 50% negli ultimi 18 anni – è obiettivo primario, entro il 2020, l’aumento medio ‘di due anni di vita sana’ in tutta l’Unione. In questa direzione va il Partenariato europeo per l’innovazione che, attraverso la realizzazione di sinergie, ”vuole colmare il divario tra scienza e mercato per fornire in modo rapido risultati tangibili ai cittadini, mobilitando l’intera catena dell’innovazione in sanità”. (ANSA).
ANSA Valle d’Aosta