La spesa farmaceutica ospedaliera fa segnare un altro anno in rosso, il 2010. Rosso profondo, perché i dati diffusi dall’Aifa parlano di 3,7 miliardi di uscite per un deficit di 1,6 miliardi rispetto al budget e un’incidenza sulla spesa sanitaria complessiva del 4,3% (rispetto al 2,4% preventivato). Cifre ancora più eclatanti se confrontate con quelle messe in mostra nello stesso periodo dalla spesa farmaceutica convenzionata. Che non solo rispetta il tetto, ma addirittura gli rimane sotto di circa 42 milioni di euro. Nessun mistero sulle ragioni di una spesa a due velocità. La territoriale tiene ancora una volta grazie al trend in discesa dei prezzi dei farmaci, di cui è spia il costo medio della ricetta Ssn (calato del 3,5% rispetto al 2009), e alla crescita del gettito da ticket, che agli italiani hanno fatto spendere nel 2010 un punto percentuale in più rispetto all’anno precedente. Sulla ospedaliera, dove ormai si scarica tutta l’innovazione, tali leve non hanno presa. Qualche sollievo avrebbe dovuto darlo quest’estate la riclassificazione degli ex Osp-2 nei prontuari della spesa territoriale (riclassificazione meramente contabile, perché per la prescrizione in Mg non è cambiato nulla) ma gli effetti della misura non sono ancora noti. E allora toccherà all’Aifa tirare fuori dal cilindro qualche altro intervento, anche perché le Regioni reclamano quei 600 milioni di euro che la Manovra della scorsa estate aveva sottratto alla farmaceutica promettendo tagli dello stesso valore con varie misure. Non tutte sono andate in porto e ora per far quadrare i conti l’Agenzia starebbe lavorando a una proposta di negoziazione dei prezzi con l’industria dei generici imperniato sui volumi di vendita. Si vedrà se ha le gambe.
DoctorNews – 9 febbraio 2011