Niente più ricettari speciali per i farmaci oppiacei e possibilità di prescriverli per tutti i tipi di dolore (non più solo per il tumore), aboliti oltre 6 milioni e mezzo di certificati sanitari inutili, lotta all’abusivismo professionale, apertura di nuove farmacie. Ecco in sintesi le novità previste dal disegno di legge del ministro della Salute Livia Turco approvato ieri, all’unanimità (con l’astensione dell’Udc), in Senato. Il provvedimento, che ora passa all’approvazione della Camera, riguarda una serie di misure che vanno dalla semplificazione della prescrizione di farmaci oppiacei per il dolore severo, all’eliminazione di tanti certificati sanitari ormai inutili od obsoleti. Tra i punti più significativi di questa legge c’è, finalmente, un vero impulso alla moderna terapia del dolore in Italia. L’obiettivo avviato nel 2000 dall’allora ministro della Sanità Umberto Veronesi trova solo ora un vero via libera politico (sempre che la Camera sia sensibile come il Senato). Come denunciato dal Corriere della Sera, l’Italia è tutt’ora agli ultimi posti in Europa nella cura del dolore nei malati di tumore. E soprattutto non ha finora mai «liberalizzato» l’uso degli oppioidi nel dolore cronico non oncologico: dal mal di testa alla lombalgia. Cosa che da decenni avviene in tutto il mondo. Il senatore Ignazio Marino, il relatore del disegno di legge Bodini e la Commissione Sanità del Senato avevano subito risposto al Corriere garantendo un rapido iter della legge, che tra l’altro prevede l’approvazione di due farmaci cannabinoidi già in uso in Canada, Usa, Gran Bretagna, Svizzera, Olanda, Belgio e Germania. Mario Pappagallo Corriere della Sera del 13/12/2007 ed. Nazionale p. 33
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