Il Department of Health inglese ha annunciato che non si occuperà più della produzione e della distribuzione tra i medici del regno del Drugs and Therapeutics Bulletin. La decisione è maturata in seguito ai tagli alla spesa sanitaria annunciati dal primo ministro Tony Blair.
La notizia è stata accolta con molta preoccupazione dalla classe medica: il bollettino di informazione sui farmaci è una pubblicazione specialistica che fornisce informazioni sui prodotti medicinali e sul loro uso nella pratica medica. È anche uno degli strumenti che più influenza le sorti della sanità, poiché seleziona e mette insieme le informazioni sui farmaci operando di fatto una scelta tra quelli disponibili sul mercato. Più importante di tutto, però, questa pubblicazione viene prodotta, in tutti i paesi, senza l’intervento di finanziamenti privati e per questo è considerata super partes. Uno studio condotto nel 2006 sui bollettini del farmaco diffusi in 12 paesi avrebbe dimostrato che essi sono usati molto meno di quanto sia auspicabile, addirittura la pubblicazione è sconosciuta in zone povere; eppure sono in molti ad essere convinti che questo bollettino rappresenti, nel panorama dell’informazione farmaceutica colonizzato dalle industrie che capillarmente raggiungono i medici nei loro studi, l’unica voce indipendente e come tale vada preservato.
Se il bollettino non sarà più prodotto dal Department of Health, chi si occuperà di finanziarne l’uscita? I medici lo dovranno acquistare a proprie spese? Tutti avranno accesso alla pubblicazione? Come sarà garantita l’imparzialità delle informazioni? Chi garantirà che non vi siano conflitti di interesse? Questi alcuni degli interrogativi che pone un commento pubblicato sull’ultimo numero del Lancet.
Bibliografia. Olsson S et al. Drug bulletins: independent information for global use. The Lancet 2006; 368:903-4.