Il 2012 si apre con una nuova ventata d’aria fresca per quanto riguarda le acquisizioni nel settore della farmaceutica, rivelatesi assai ‘fiacche’, invece, nel 2011: l’opa ostile di Roche su Illumina, pari a 5,7 miliardi di dollari, e l’offerta di 1,1 miliardi di Amgen su Micromet potrebbero infatti segnare il ritorno di Big Pharma nel mondo delle ‘merger&acquisitions’ (M&A), appiglio per affrontare le sfide future nel comparto.
Lo rileva EvaluatePharma, che ricorda come nell’anno che si è appena chiuso siano stati portati a termine solo 134 accordi, rispetto ai circa 170 degli anni precedenti. La società di analisi definisce i grandi gruppi farmaceutici ‘moribondi’, sotto questo punto di vista, almeno nel 2011: sono stati spesi ‘solo’ 23,4 miliardi di dollari in 13 fusioni. Al di fuori dell’acquisto di Stryker da parte di Johnson & Johnson (21,3 miliardi), l’affare più grande è stato quello di Bristol-Myers Squibb che ha comprato Amira per 475 milioni di euro.
Dopo aver riservato 74,4 miliardi di dollari per 36 accordi nel 2010, il calo a 23,4 secondo gli esperti rappresenta un sostanziale declino della presenza di Big Pharma nel mondo delle M&A. In ogni caso, tutte le aziende, anche le più piccole, hanno speso in totale 50 miliardi di dollari nel 2011 e 108 miliardi nel 2010. E nel 2012 la musica potrebbe cambiare.
Barbara Di Chiara – 2 febbraio 2012 – PharmaKronos