In Italia troppi conflitti di interessi tra dirigenti sanitari e case farmaceutiche, agenzia non potrebbe operare con la necessaria serenità
È di tutta evidenza come l’Italia sia il paese meno indicato per ospitare un ente importante quale l’Agenzia Europea del farmaco – spiega l’associazione – Questo perché nel tempo e soprattutto a seguito del dibattito sui vaccini sono emerse gravi situazioni di conflitto di interessi che vedono dirigenti e funzionari pubblici del settore sanitario (Iss, Aifa, Ministero della salute) legati in modo ambiguo alle case farmaceutiche, attraverso progetti, partnership e finanziamenti di vario tipo. Una situazione attualmente al vaglio dell’Autorità Anticorruzione, cui il Codacons ha inviato un dettagliato esposto.
Abbiamo quindi scritto nelle scorse settimane alla Commissione Europea, chiedendo di rigettare la candidatura di Milano perché, in caso di trasferimento dell’Agenzia da Londra a Milano, l’ente sarebbe sottoposto alle pesanti influenze dei produttori di farmaci, e non potrebbe svolgere il proprio ruolo e i propri compiti con la serenità e l’indipendenza necessarie – conclude il Codacons.
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