Nel documento trasmesso dalla Salute al parere della Conferenza Stato-Regioni l’intenzione di rinegoziare i prezzi al ribasso
«Abbiamo preso visione con sconcerto del Programma di attività dell’Agenzia italiana del Farmaco per il 2022 che il ministero della Salute ha inviato al parere della Conferenza Stato-Regioni e di cui quest’ultima ieri ha rinviato l’esame. Nel documento si individua tra gli strumenti fondamentali per gestire la spesa farmaceutica quello del “riallineamento dei prezzi della convenzionata”. Questa misura, se applicata, rischia di mettere definitivamente in ginocchio le aziende produttrici di farmaci equivalenti portandole ad interrompere la produzione di prodotti indispensabili alla tenuta del SSN».
A lanciare l’allarme è Enrique Häusermann, presidente di EGUALIA, associazione delle aziende produttrici di generici-equivalenti, biosimilari e Value added Medicines: «Dai primi mesi di quest’anno abbiamo lanciato l’allarme sulle difficoltà del comparto a fronte dell’esplosione dei costi delle materie prime e dell’energia e delle difficoltà della catena di approvvigionamento avanzando proposte su cui non abbiamo ricevuto alcuna risposta, né da Aifa né dal Ministero della Salute – prosegue Häusermann -. Lo stesso allarme è stato lanciato due giorni fa da tutto il comparto europeo. Ma in Italia registriamo l’intenzione di intervenire ulteriormente proprio sulla convenzionata, capitolo di spesa già assolutamente sotto controllo».
«Il nostro è un comparto con prezzi medi da 6.5 euro che scendono alla metà considerando il ricavo industria, pensare ad ulteriori compressioni significa condannare al rischio di chiusura aziende che ogni giorno consentono al SSN di fare il proprio lavoro, fornendo cure essenziali sia in ospedale che sul territorio – conclude Häusermann. Chiediamo che le istituzioni diano una risposta concreta alla nostra richiesta di sostegno per garantire le cure, la concorrenza ed i risparmi che fino ad oggi abbiamo contribuito a creare, o al contrario si assumano la responsabilità di scelte molto rischiose, come alcune di quelle indicate nel documento, con i pazienti prima che con le imprese».
Alessio D’Amato (Ass. salute Lazio):
Il Piano AIFA manca completamente di una visione complessiva di politica industriale.
expartibus – 28 settembre 2022
Il Piano di Attività per l’anno 2022 dell’Agenzia italiana del Farmaco, AIFA, oltre ad arrivare con grande ritardo, poiché siamo nell’ultimo trimestre, manca completamente di una visione complessiva di politica industriale.
L’Autorità regolatoria non può nelle proprie strategie non tener conto del ruolo che la filiera del farmaco ha nel nostro Paese ed in particolare nel Lazio, dove rappresenta il 38% dell’export farmaceutico italiano con migliaia di addetti nel settore.
È necessario avere ben presente una visione di insieme e soprattutto lavorare per superare disuguaglianze, disomogeneità e tenendo conto di un quadro di competitività del nostro sistema.
Ufficio Stampa Regione Lazio
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