E’ Bayer l’azienda farmaceutica con la miglior reputazione al mondo, e condivide il podio con Abbott Laboratories e Novo Nordisk. Seguono Roche, Merck, Sanofi, Allergan, AstraZeneca, Eli Lilly e AbbVie. Questa la classifica Global Pharma RepTrak 2016, una fotografia delle industrie del farmaco che godono della più alta reputazione a livello mondiale, presentata da Reputation Institute.
“Rispetto all’anno precedente – spiega Michele Tesoro-Tess, amministratore delegato di Reputation Institute Italia, Svizzera e Medio Oriente – si evidenzia un miglioramento complessivo della reputazione di tutto il settore farmaceutico, anche se le aziende hanno ancora molta strada da percorrere. Specialmente nei confronti dei consumatori più giovani, 18-24 anni, che hanno poca familiarità con i nomi di chi produce i farmaci”. Rispetto al 2015, le farmaceutiche hanno guadagnato circa due punti, passando da uno score medio di 65,7 a uno di 67,6.
Leggermente diverso lo scenario in Italia. Bayer occupa il primo posto, con uno score di 72 punti, seguita subito dopo da Roche, con 69,6 punti e Sanofi con 67,9. Fuori dalla top ten Novartis che, con soli 58,8 punti, si posiziona al 14esimo posto nel nostro Paese.
Per il secondo anno consecutivo, dunque, a livello mondiale il primo posto spetta a Bayer che, con uno score di 70,6, si distingue per aver ottenuto un punteggio alto in ben quattro delle sette dimensioni, fondamentali per la reputazione secondo Reputation Institute (prodotti e servizi, grado di innovazione, ambiente lavorativo, governance, responsabilità sociale, leadership e performance). Più nello specifico, il colosso tedesco brilla nell’area prodotti e servizi, performance, leadership e ambiente lavorativo, mentre Novo Nordisk spicca nell’innovazione, governance e responsabilità sociale.
“I risultati della classifica dimostrano un livello reputazionale del comparto – prosegue Tesoro-Tess – più elevato di quello sostenuto da diversi analisti dell’industria. Questo dato dovrebbe incoraggiare le case farmaceutiche ad andare oltre il farmaco, attraverso progetti di comunicazione capaci di raccontare l’azienda e il suo operato. Solo così si può raggiungere quel 44-45% di consumatori che ancora non percepisce l’impegno di queste aziende”.
E ancora, secondo gli esperti, le industrie che occupano i primi posti in Italia hanno saputo tradurre in progetti concreti le aspettative dei consumatori, lavorando su una maggiore trasparenza ed eticità di operato, responsabilità sociale e governance. “Società come Roche, per esempio, hanno compreso come oggi non si concorre più esclusivamente con il prodotto, ma soprattutto con chi sta dietro. Anzi, se l’azienda è in grado di supportare il proprio prodotto con un posizionamento che si fonde sulla credibilità, autorevolezza ed eticità, crea un legame e rapporto di fiducia ancora più forte con il consumatore”, conclude Tesoro-Tess.
Pubblicato il: 25/05/2016 – adnkronos
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