Ci scrive Andrea Veneranda
Con grandissimo dolore comunico la scomparsa di Gian Paolo Brancolini. Ho avuto il privilegio di averlo maestro nella vita e nella professione. Mi ha insegnato a come usare le parole e quanto fossero importanti per il nostro delicato ruolo di comunicatori.
Ed è stato per me un privilegio entrare nella squadra di Gian Paolo, essere annoverato tra i “ragazzi di via Oriani”, storica sede della sezione AIISF fiorentina, prima di approdare nel luminoso appartamento di via Turati, che diventerà sede della presidenza nazionale, nonché della redazione di Algoritmi, organo ufficiale dell’ associazione, testimone di tante sudate e reprimende da parte del Direttore.
Le “maratone alla Mentana” sono acqua fresca rispetto a quei dopo cena che dovevano partorire articoli e servizi, dove l’assenza di tecnologie era corroborata da un sano spirito di corpo e voglia di fare squadra. Da quella bottega, oltre al sottoscritto, sono usciti altri colleghi
Gian Paolo ci ha diffidato dall’uso improprio delle parole “son più pericolose di una mitragliatrice”. Ci ha insegnato, prima che le aziende scoprissero la comunicazione, ben remunerata ai consulenti del momento, a non essere fraintesi. Ci ha insegnato, soprattutto, a rispettare i nostri interlocutori e ad esigerne il rispetto.
In un momento come questo, dove le tensioni e le incertezze la fanno da padrone e creano discrasie anche al nostro interno, i suoi consigli, uniti ai suoi prevedibili cazziatoni, sarebbero la miglior cura per tutti.
Nel suo ricordo, cerchiamo di non farci del male.
Un abbraccio.
Andrea
Con grande commozione a nome di tutti gli ISF esprimiamo le più sentite condoglianze ai familiari dell’immenticabile Gian Paolo