Le aziende farmaceutiche stanno aumentando in maniera significativa gli investimenti in soluzioni innovative per soddisfare una domanda di salute sempre più basata sui dati, sulle evidenze cliniche e su una maggiore consapevolezza da parte del paziente. Nell’ultimo anno, l’investimento in applicazioni smart phone, siti web didattici, social media, dispositivi wireless e altre iniziative è cresciuto del 78%.
Alcune di queste iniziative hanno comportato la necessità da parte delle aziende farmaceutiche di collaborare in maniera innovativa con aziende di altri settori che hanno un livello di investimento superiore a quello delle aziende farmaceutiche stesse.
E’ quanto emerge da Progressions: Building Pharma 3.0, il report annuale globale di Ernst & Young sul settore farmaceutico.
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“La ricerca “Progression” indica la strada da seguire anche nel nostro paese” afferma Antonio Irione [nella foto] Life Science leader di Ernst & Young in Italia “In un contesto caratterizzato da nuovi attori della sanità sempre più attenti all’ottimizzazione delle risorse, dalla maggiore capacità di misurare l’efficacia dei prodotti e da pazienti in grado di svolgere un ruolo sempre più attivo nella gestione della propria salute, le aziende farmaceutiche hanno l’opportunità unica di proporsi come partner nei confronti dei loro interlocutori del sistema sanitario fornendo loro know-how e risorse per evidenziare i benefici in termini di outcomes clinici e di spesa collegati a un appropriato utilizzo delle risorse sanitarie”.
La ricerca appena diffusa fornisce un aggiornamento approfondito sulla trasformazione in atto nel settore farmaceutico, in cui le aziende non possono più limitarsi a produrre medicine, ancorché innovative ed efficaci, ma devono sempre più cercare di “vendere salute” creando soluzioni e modelli innovativi in grado di rendere possibile apprezzare i miglioramenti nelle evidenze cliniche: un ecosistema che Ernst & Young ha chiamato “Pharma 3.0”.
Le potenziali opportunità di questi cambiamenti stanno attraendo una crescente affluenza di attori non tradizionali nel comparto sanitario. Il report stima che gli attori non-farmaceutici abbiano destinato pubblicamente almeno 20 miliardi USD nella sperimentazione legata a modelli di business Pharma 3.0, un livello d’investimento molto superiore a quello dell’industria farmaceutica.
Il report contiene inoltre rivelazioni tratte dalla prima dettagliata banca dati delle iniziative Pharma 3.0 avviata dalle aziende farmaceutiche negli ultimi 5 anni.
Alcuni risultati chiave:
• Le iniziative relative a Pharma 3.0 sono guidate dagli investimenti in tecnologia mobile legata alla salute, in particolare applicazioni smart phone. Tra il 2006 e il 2009 il 16% delle iniziative riguardavano l’ambito della sanità mobile. Nel 2010 questa categoria conta un’iniziativa su due.
• Queste applicazioni smart phone, in precedenza concentrate sugli strumenti di gestione del diabete, nel 2010 si sono estese rapidamente ad altre malattie e sono sorte applicazioni per 14 gruppi di patologie. Queste applicazioni riguardano ad esempio gli strumenti per aiutare i pazienti e i consumatori a seguire i programmi di vaccinazione, a gestire le infusioni per il trattamento dell’emofilia, a trovare un’unità di sperimentazione clinica sul cancro in un raggio di 150 miglia dal luogo