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Latte in polvere. Il dottor Marsili sceglie di parlare e risponde alle domande del Gip

Il pediatra piombinese assistito da tre avvocati: “Io sono per il latte materno”. Il medico Fabio Moretti di Chianni e Giuliano Biagi di Massa, agente, saranno sentiti venerdì

28 novembre 2014 – IL TIRRENO PIOMBINO-ELBA

La conferenza stampa sugli arresti...PIOMBINO.  Il latte artificiale? «Mai imposto alle mamme». I viaggi e i regali? «Normale prassi commerciale delle aziende, nessun accordo per corromperci».

L’inchiesta “Medici low cost” arriva al passaggio degli interrogatori di garanzia davanti al gip che ha firmato le ordinanze di custodia cautelare ai domiciliari per 18 persone – dodici pediatri, cinque agenti e un dirigente d’azienda – nell’inchiesta dei carabinieri del Nas di Livorno.

È l’occasione per gli indagati di dare la loro versione dei fatti. Quattro ore, dalle 10 alle 14 di giovedì 27, durante le quali su tredici arrestati presenti in tribunale (tre di fuori regione sono stati interrogati su delega, mentre il medico Fabio Moretti di Chianni e Giuliano Biagi di Massa, agente, saranno sentiti venerdì 28) sei si sono avvalsi della facoltà di non rispondere e sette hanno argomentato le proprie difese.

Fra coloro che hanno scelto di parlare anche il medico piombinese Marco Marsili che ha risposto a tutte le domande, spiegando nei dettagli la propria posizione. Era assistito dall’avvocato Claudio Augenti, di Piombino, insieme ai colleghi Giammarco Brenelli Federico Riboldi del foro di Milano.

Tutti e diciotto gli arrestati hanno chiesto la revoca degli arresti domiciliari. Giovedì pomeriggio il gip ha inviato la richiesta al sostituto procuratore,Giovanni Porpora, titolare dell’indagine, che ha due giorni di tempo per esprimere un parere non vincolante.

Tra lunedì e mercoledì, il dottor Bufardeci scioglierà la riserva. Nel caso in cui dovesse confermare gli arresti sono pronti i ricorsi al Tribunale del Riesame di Firenze.

«Il dottor Marco Marsili – scrivono in una nota i tre difensori del pediatra piombinese – ha esposto la propria scelta pediatrica a favore del latto materno, escludendo inoltre di aver mai indicato, anche nei casi di allattamento integrato con il latte artificiale, una marca piuttosto che un’altra. Il medico ha inoltre riferito al giudice che nei suoi 35 anni di professione come pediatra ha sempre stimolato le mamme, anche di fronte a situazioni complesse, ad allattare al seno».

«Nel corso dell’interrogatorio – prosegue la nota – il dottor Marsili ha precisato di aver addirittura consigliato alle neo mamme di congelare il latte per far fronte alle difficoltà che avrebbero incontrato al momento del ritorno al lavoro. Ha inoltre spiegato di non aver mai privilegiato alcuna marca farmaceutica, né per le ricette “bianche”, né per le “rosse”».

La difesa ha depositato un’ampia produzione di indagini difensive con dichiarazioni di farmacisti che hanno testimoniato l’imparzialità del medico nelle prescrizioni.

«Sono state anche depositate – scrivono ancora i tre legali – dichiarazioni di indagini difensive di mamme che, riferendo la propria esperienza, hanno sottolineato l’insistenza del dottor Marco Marsili per l’allattamento al seno. La difesa ha depositato anche copie estratte da Facebook del gruppo nato spontaneamente “Io sto con il dottor Marsili” (arrivato ieri ad oltre 400 membri, ndr) di analoghe dichiarazioni di centinaia di pazienti e puerpere seguite dal pediatra che hanno ulteriormente testimoniato come il medico le abbia specificatamente indirizzate e talvolta spronate all’allattamento al seno».

I tre avvocati concludono dicendo di aver presentato istanza di revoca dell’ordinanza di arresti domiciliari. Tra lunedì e mercoledì, come detto, il dottor Bufardeci scioglierà la riserva.

Scandalo del latte, revocati gli arresti domiciliari a due medici

Per Rossi e Panizzi resta, però, il divieto di esercitare la professione per sei mesi

di FEDERICO CORTESI –  LA NAZIONE PONTEDERA

Pediatri nel mirinoPontedera, 29 novembre 2014 – REVOCATI i domiciliari a due dei 12 pediatri che erano stati arrestati venerdì scorso nell’ambito dell’inchiesta «Medici low cost» del Nas dei carabinieri di Livorno, che vede 18 persone (le altre sono 5 informatori scientifici e un dirigente di una casa farmaceutica) accusati di corruzione e di atti contro i propri doveri d’ufficio per aver dato indicazioni alle mamme di allattare i figli con latte artificiale di tre marche e non materno in cambio di vari benefits (viaggi, computer, telefonini ed elettrodomestici) ricevuti dalle aziende produttrici.

Dopo gli interrogatori di garanzia svolti al tribunale di Pisa giovedì e sentito il parere (non vincolante) del pubblico ministero Giovanni Porpora, il giudice per le indagini preliminari Guido Bufardeci (nella foto) ha accolto l’istanza di revoca della misura cautelare presentata dai loro avvocati di fiducia, disponendo la remissione in libertà di Roberto Rossi, difeso dall’avvocato Andrea Di Giuliomaria, e di Palaia con studio a Capannoli, e di Eros Panizzi di Peccioli, difeso dall’avvocato Salvatore Salidu. Per entrambi, però, resta il divieto dell’esercizio della professione per sei mesi. Nel corso degli interrogatori i legali di tutti gli indagati avevano presentato istanza di revoca degli arresti domiciliari.

NELLE prossime ore il gip deciderà in merito. Avrebbe tempo fino a mercoledì, ma è molto probabile che si pronunci già oggi o al massimo lunedì, quando scadranno i termini (dieci giorni dall’esecuzione della misura) per presentare l’eventuale ricorso al Tribunale del Riesame di Firenze per la revoca degli arresti domiciliari. Ieri mattina, intanto, il giudice Bufardeci ha concluso gli interrogatori di garanzia con gli ultimi due arrestati: oltre i 13 sentiti giovedì a Pisa, infatti, gli altri 3 erano stati interrogati per rogatoria in Liguria, Lombardia e Marche. fuori dalla Toscana. E così a mezzogiorno, al primo piano del palazzo di giustizia, si sono presentati l’informatore scientifico massese Giuliano Biagi con il suo legale e il pediatra pontederese Fabio Moretti, assistito dagli avvocati Riccardo Taverniti e Michele Susini. Il medico si è avvalso della facoltà di non rispondere.

federico.cortesi@lanazione.net

Redazione Fedaisf

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